Ventimiglia, sgombero migranti. L’Ue: “Se serve sì al carcere”

Crisi migranti a Ventimiglia. Berlino e Parigi: Rifugiati sì, gli altri ve li tenete
Crisi migranti a Ventimiglia. Berlino e Parigi: Rifugiati sì, gli altri ve li tenete

ROMA –  Ventimiglia. Berlino e Parigi: Rifugiati sì, gli altri ve li tenete. Ue: Carcere se serve. Al confine italo-francese di Ventimiglia la polizia italiana prosegue con lo sgombero forzato dei migranti asserragliati per protesta sugli scogli; la polizia francese, a dispetto delle rassicurazioni sulla non chiusura del confine, blocca e respinge in Italia i presunti clandestini. Intanto due dei migranti protagonisti degli scontri a Ventimiglia sono stati fermati. Per loro l’accusa è resistenza a pubblico ufficiale. I due avrebbero colpito con calci gli agenti di polizia.

Ue: “Se serve, usare il carcere”. Sul fronte dell’ordine pubblico è importante anche la lettera del Commissario Ue  Dimitris Avramopoulos che contiene il suggerimento agli Stati ad usare, ove necessario, il carcere “per assicurarsi che i migranti irregolari siano effettivamente rimpatriati” e non prendano il largo, una reclusione ammissibile fino a 6 mesi e prorogabile a 18 nei casi di mancata collaborazione del migrante.

Il compromesso franco-tedesco: richiedenti asilo sì, gli altri in Italia e Grecia. La tensione sul territorio ha infiammato il confronto politico tra i due paesi. In mattinata è giunta la proposta sull’immigrazione di Francia e Germania  “per un compromesso” che metta assieme molti Paesi sulla doppia linea solidarietà e responsabilità. Le parole del ministro tedesco, in conferenza stampa congiunta col collega francese Bernard Cazneuve:

Siamo pronti a mostrare solidarietà verso l’Italia e la Grecia. Siamo disposti ad aiutare lì, in maniera massiccia, su accoglienza e registrazioni. Siamo anche disposti a lavorare per una distribuzione in Europa. Ma questa distribuzione riguarda i richiedenti asilo, coloro che hanno prospettiva di restare, e non i migranti economici, che dovrebbero restare in Italia e Grecia nei cosiddetti hotspot, e da lì essere rinviati ai loro Paesi d’origine, con l’aiuto europeo. (Thomas De Maiziere, ministro dell’Interno tedesco, Ansa).

“Su questo oggi di sicuro non ci sarà risultato, ma forse un corridoio per un compromesso”, ha aggiunto il ministro dell’Interno tedesco. “Siamo in una situazione particolarmente difficile, e anche l’Italia ha un grosso peso da portare. Per questo la combinazione di solidarietà e responsabilità è la giusta risposta”, spiega De Maiziere parlando dell’iniziativa franco-tedesca, che in realtà era già stata presentata con una lettera al commissario Ue Dimitris Avramopoulos ad inizio giugno.

 

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