Se il referendum sara’ indetto, si trattera’ del primo nella storia della Croazia indipendente, perche’ tutte le passate iniziative erano fallite, in parte per le regole molto restrittive, che prevedono che in due settimane vengano raccolte le firme di almeno il 10% dell’ elettorato, missione che fino ad oggi sembrava impossibile.
Il governo di centro-destra guidato dalla premier Jadranka Kosor ha proposto degli emendamenti alla Carta del Lavoro che limiterebbero la validita’ dei contratti collettivi a un massimo di sei mesi dopo la loro scadenza.
L’attuale legge prevede che un contratto collettivo resti in vigore dopo la sua scadenza, praticamente a tempo indeterminato, fino alla stipulazione di uno nuovo. I sindacati sono dell’opinione che le proposte del governo danneggerebbero i diritti dei lavoratori e contribuirebbero alla dissoluzione dell’istituto del contratto collettivo. Secondo gli analisti politici l’adesione in massa all’iniziativa dei sindacati e’ anche una protesta contro l’operato economico di Kosor e il referendum si potrebbe trasformare in un voto contro il governo.