Cameron e la City contro i banchieri: “Tagli agli stipendi dei manager”

David Cameron (Foto LaPresse)

LONDRA –  Otto miliardi di sterline, 9,6 miliardi di euro: è il tesoro che Royal Bank of Scotland, Hsbc e Barclays hanno messo via nei primi nove mesi del 2011 per destinarli a bonus, incentivi, premi e retribuzioni per i manager.

La stima è stata fatta dal Financial Times, e ha scatenato le critiche da un lato di Downing Street e Westminster, la Borsa e il Parlamento: la politica sente l’ira degli elettori verso gli sperperi e i lussi per pochi in tempo di crisi per molti. Dall’altro lato ci sono i signori del credito, per nulla intenzionati a vedersi soffiare premi e privilegi.

Sia governo sia opposizione, però, sono d’accordo nel mettere un freno a questo stato di cose, fuori luogo soprattutto in un momento in cui si chiedono sacrifici enormi alle famiglie e alle classi medie in generale.

Anche Downing Street ritiene che la cultura dei bonus sia ormai fuori controllo. La retribuzione media di un impiegato nel 2010 si attestava sulle 25.900 sterline, con un aumento del 300 per cento dal 1980. La retribuzione media di un top manager, sempre nel 2010, arrivava a 2,7 milioni di sterline, con un aumento, dal 1980, del 5mila per cento.

Solo nel 2011, mentre le retribuzioni medie di tutta la classe media inglese, dagli impiegati agli operai, dai professionisti a piccoli imprenditori, subivano tagli e diminuzioni, gli stipendi dei top manager delle cento maggiori compagnie quotate nella Borsa londinese sono cresciute del 49 per cento.

E se il premier David Cameron parla di “sangue della gente comune in ebollizione, il ministro delle attività produttive, il liberaldemocratico Vince Cable, ha lanciato la campagna trasparenza sulle retribuzioni dei top manager, in primo luogo delle banche nazionalizzate, di proprietà, quindi, dello Stato, cioè gli stessi cittadini a cui si stanno chiedendo enormi sacrifici.

Come la Royal Bank of Scotland, di cui l’83 per cento è in mano pubblica. E il suo amministratore delegato Stephen Hester si è auto assegnato un bonus per 2011 da un milione e 600 mila sterline. Tanti soldi, ma poco se confrontati con i 500 milioni di sterline che la Rbs ha messo da parte per premiare i propri dirigenti.

“La relazione fra rischio, duro lavoro, successo e premio è saltata”, ha detto Cameron. Anche Downing Street sente la rabbia della gente. La Chiesa anglicana protesta contro la City. Solo i banchieri non sembrano rendersi conto che qualcosa sta cambiando.  I 104 manager della ex Dresdner Kleinwort, banca d’affari inglese ora controllata da Commerzbank, si sono rivolti all’Alta Corte per vedersi sbloccare 45 milioni di sterline

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