BRUXELLES – Due no a Matteo Renzi dall’Europa. Due no che arrivano rispettivamente dal presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e dal commissario agli Affari economici Pierre Moscovici. Due no alla proposta italiana di scorportare gli investimenti dal calcolo del deficit. L’Italia lo chiede perché i suoi conti migliorerebbero e non di poco. L’Europa del rigore, però, una cosa del genere non la prevede. E non sembra volerla prevedere.
Così, Moscovici a chi gli chiede cosa pensa della proposta spiega che Renzi deve tenere a freno la sua “creatività”:
“Bisogna rispettare le regole, non possiamo esagerare con la creatività, ma usare la flessibilità nel Patto”
Ancora più asciutto Dijsselbloem che spiega come la proposta non sia neppure sul tavolo:
“Non possiamo cambiare le regole durante il gioco, possiamo solo usare la flessibilità esistente nel Patto, il suo rispetto è cruciale per l’Eurozona”.
Nel frattempo slittano a fine mese i giudizi definitivi sulle leggi di stabilità. Ad annunciarlo è ancora Dijsselbloem:
“La Commissione Ue ci ha informati chiaramente che non tutte le leggi di stabilità rispettano le raccomandazioni, e ora aspettiamo i giudizi completi che slitteranno a fine novembre, per dare modo alla nuova Commissione di lavorarci”.