Draghi dopo il Consiglio Ue: “Non rinnoviamo quota 100”. Sui migranti: “No a muri finanziati dall’Europa”

Mario Draghi, conferenza stampa al termine del Consiglio europeo che si è tenuto a Bruxelles. Il premier italiano parla anche di questioni interne come quota 100 e terza dose di vaccino. Poi si sofferma su temi legati all’Europa e sull’immigrazione spiega che la Ue non finanzierà muri alle frontiere esterne. 

Mario Draghi: “Quota 100 non verrà rinnovata”  

“Io non concordavo con Quota 100 e non verrà rinnovata, ora occorre assicurare una gradualità nel passaggio a quella che era una normalità” spiega il premier al termine del Consiglio Ue mentre si sofferma sul tema pensioni.

“Terza dose necessaria specialmente per certe categorie” 

“La terza dose” di vaccino “sarà necessaria per certe categorie specialmente”, come i più vulnerabili e i più anziani. “In questo senso sarà fatta”. A dirlo è ancora Mario Draghi che spiega ancora: “I contagi sono in salita, molto di più in altri Paesi. Finora in Italia sono maggiori di pochi giorni fa, dobbiamo capire se sono maggiori per il numero molto più elevato di tamponi o è frutto di una diffusione” del virus.

“Ciò che è importante è che la campagna di vaccinazione continui ad andare bene. Noi abbiamo vaccinato di più di altri Paesi Ue e a dispetto dell’Inghilterra abbiamo mantenuto delle cautele”. 

Draghi: “No a muri finanziati dalla Ue” 

Il premier Draghi, durante la conferenza stampa ha toccato ovviamente temi più europei tra cui immigrazione, energia e Patto di Stabilità. “Bisogna riflettere” sul tema migrazioni, “la discussione ha chiarito qual è il motivo per cui alcuni Paesi vogliono cambiare Schengen. Quanto più debole è la protezione delle nostre frontiere esterne, tanto più forte è la tentazione di limitare i movimenti interni all’Ue”.

Quello delle migrazioni, prosegue Draghi, è “ormai è un problema di tutti, non ha senso privilegiare un Paese o una rotta. Sui rimpatri e le riammissioni occorre che l’Ue agisca tutta insieme”. Sul finanziamento dei muri alle frontiere esterne “non è vero” che c’è un’apertura dell’Ue al finanziamento. “La commissione non è d’accordo e al Consiglio europeo in tanti non sono d’accordo, compresi noi”.

Patto di Stabilità

“Abbiamo un anno” per parlare di revisione del Patto di Stabilità, “c’è tempo per maturare punti di vista che siano realistici” spiega il premier che sottolinea come “gli impegni che stiamo prendendo sulle vaccinazioni, sulla salute per affrontare future pandemie, sulle vaccinazione nel resto del mondo, sono di una dimensione tale che andranno affrontati con regole di bilancio diverse. Abbiamo un anno per parlarne” e affrontarle “in modo realistico”.

Europeismo e scontro Polonia-Ue

“Nessuno ha dubbi che questo governo sia europeista. Abbiamo detto sin dall’inizio che chi fa parte del governo deve rispettare il diritto dell’Unione” e considerare l’Euro “un grande successo”. Draghi ha risposto così a chi gli chiedeva della posizione della Lega in merito al nodo della Polonia. “Ad ogni modo nessuno me l’ha chiesto, ha aggiunto il presidente del Consiglio.

Sulla Polonia, l’ex presidente della Bce spiega che “non ci sono alternative, le regole sono chiare. Non è stata messa in discussione la legge secondaria dell’Unione, ma la legge primaria, il trattato. Quindi non ci sono alternative, le regole sono chiare su questo. Detto questo è chiaro che bisogna mantenere aperta la via del dialogo“. 

Draghi: “Difficile rinunciare al gas immediatamente” 

Infine Draghi ha parlato del caro prezzi dell’energia: “La nostra la necessità di avere una strategia che punta all’autonomia strategica dell’Unione ed è su questo che la Commissione comincerà a lavorare”. Sull’energia “siamo stati espliciti con la necessità di preparare subito uno stoccaggio integrato con le scorte strategiche.

“Dobbiamo proteggere tutti i Paesi dell’Ue in egual misura” dice Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio Ue.’A lungo andare puntare sulle rinnovabili.  Ma se i prezzi del gas salgono, si pone un problema anche di finanziare questo percorso. Ed è difficile rinunciare al gas immediatamente per molti Paesi”. Il caro prezzi dell’energia “mostra la necessità di avere una strategia che punta all’autonomia strategica dell’Unione ed è su questo che la Commissione comincerà a lavorare” precisa Draghi. 

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