Draghi liquida la Ue sui tamponi all’ingresso: Omicron dilaga in Europa, non da noi, “c’è poco da riflettere”

Draghi liquida la Ue sui tamponi all’ingresso. Botta e risposta tra Draghi e la Ue sulla stretta agli ingressi in Italia decisa dal governo. La Commissione non aveva nascosto una certa irritazione per la mossa italiana, unilaterale nel chiedere tamponi all’ingresso anche per i vaccinati da Paesi Ue. Chiedeva spiegazioni, la Commissione, anche perché non sarebbe stata preventivamente allertata della decisione. 

La risposta di Draghi non ammette repliche: la variante Omicron dilaga oltre i confini italiani, inutile girarci intorno, da noi ci stiamo difendendo abbastanza bene, è normale cautelarci al massimo.

Draghi liquida la Ue sui tamponi all’ingresso: “C’è poco da riflettere”

‘C’è Omicron che ha capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti, da noi i contagi con Omicron sono meno dello 0,2%, in altri Paesi la variante è molto diffusa: non credo ci sia molto da riflettere su questo’, afferma il premier alla Camera dopo la richiesta di chiarimenti della vicepresidente della Commissione Jourova.

Ma Bruxelles insiste e chiede che ‘le misure siano proporzionali e giustificate’. ‘La decisione avrà un impatto sul vertice di domani – afferma una fonte di Bruxelles – L’Europa ha bisogno di migliorare ulteriormente il coordinamento delle misure di fronte alla nuova emergenza Covid’.

L’Italia, a quanto apprende l’ANSA, ha notificato le misure restrittive sui viaggi alla Commissione europea. L’Ue, spiegano fonti dell’esecutivo europeo, “a metà giornata” ha ricevuto la notifica con cui si informa Palazzo Berlaymont dell’ordinanza del ministero della Salute.

Di Maio: “Nessuno scontro con la Ue”

A intervenire è anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che getta acqua sul fuoco. “Scontro con l’Ue? Nessuno scontro. Abbiamo la responsabilità – dice – di tutelare la vita degli italiani, ogni decisione presa è frutto di un’attenta riflessione con la comunità scientifica. Il nostro faro è la salute e non possiamo rischiare di chiudere l’Italia dopo le feste a causa di un’impennata incontrollata di contagi, sarebbe un colpo anche per la nostra economia”.

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