Elezioni Austria, vince il verde Alexander Van der Bellen

Elezioni Austria, vince il verde Alexander Van der Bellen
Elezioni Austria, vince il verde Alexander Van der Bellen (Foto Ansa)

VIENNA – Il verde Alexander Van der Bellen ha vinto le elezioni presidenziali in Austria dopo lo spoglio dei voti per posta sconfiggendo l’ultranazionalista Norbert Hofer.

Van der Bellen ha vinto con il 50,3% delle preferenze, staccando il rivale Hofer di appena 31mila voti. Il verde è stato eletto con 2.254.484 voti (50,35%), mentre il suo rivale ha ricevuto 2.223.458 voti (49,65%). Hofer, che ha ammesso la sua sconfitta su Facebook dicendosi “rammaricato” di non essere stato eletto presidente:

“Mi sarebbe piaciuto prendermi cura di questo bel Paese. Vi resterò comunque fedele”.

Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri italiano, ha commentato la vittoria del verde alle presidenziali spiegando che “fa tirare un sospiro di sollievo” all’Europa e

“certamente lo tiriamo anche noi italiani perché indubbiamente l’Austria è uno dei paesi con cui siamo più collegati, un paese vicino ed amico”.

Lasciando la riunione del Consiglio Esteri, definisce la vittoria di Van der Bellen “una notizia positiva” ma, aggiunge,

“non dobbiamo sottovalutare che la metà degli elettori si è espressa in un altro senso”.

Repubblica scrive che il risultato ha sorpreso e non poco, dato che Hofer era il favorito dopo aver vinto il primo turno per poi finire al ballottaggio:

“Hofer era il favorito. Era il grande favorito del ballottaggio. La vittoria di Norbert Hofer, considerato l’erede politico di Jörg Haider, avrebbe causato un terremoto politico di imprevedibili conseguenze nel Paese. Lungi dall’intenzione di rispettare il ruolo formale che i presidenti hanno ricoperto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Hofer s’era presentato promettendo di essere un capo di Stato con “un nuovo modo di intendere l’incarico”. “Vi sorprenderete di tutto quel che può essere fatto”, aveva affermato con tono di sfida, riferendosi alle mansioni presidenziali e alla possibilità di forzare il governo di grande coalizione tra socialdemocratici e popolari”.

 

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