ROMA – Sovvertendo ogni pronostico David Cameron sta portando i Conservatori verso la maggioranza assoluta dei seggi (326): il testa a testa annunciato in Gran Bretagna si è risolto invece con il crollo dei laburisti di Ed Miliband. La vecchia maggioranza con i liberali (peraltro crollati) è già assicurata, mentre nessuno, in particolare i laburisti, aveva intuito il grande successo dei nazionalisti scozzesi, terzo partito davanti anche ai no-euro di Nigel Farage.
Il significato delle elezioni “most unpredictable” della storia britannica recente è che Cameron ha stravinto e che il Labour è tornato al punto più basso dell’era pre-blairiana di Neil Kinnock. Due le ragioni più evidenti: in Scozia i nazionalisti hanno praticamente svuotato la cassaforte del consenso laburista, Miliband ha tenuto la barra troppo a sinistra spaventando gli elettori.
La pasionaria Nicola Sturgeon ha fatto conquistare agli indipendentisti dell’Snp ben 56 dei 59 seggi che erano in ballo in Scozia: un record. Ed Miliband è a un passo dalle dimissioni: figlio del teorico marxista Ralph Miliband vinse il Congresso rivoluzionando l’asse blairiano battendo il fratello David, già ministro di Blair.
John Mann, laburista critico, se l’aspettava: “Lo abbiamo avvertito ripetutamente, coloro che lui nemmeno si abbassava a ricevere”. Un suo tweet sembra l’epitaffio per una politica che se non guarda al centro è destinata a fallire: “Nel 1983 subito dopo le elezioni scrissi che ‘la sinistra che ascolta è la sinistra che vince’, e questo resta valido anche oggi”.
Adesso si apre il dibattito sulla successione. Se prevarrà una posizione di continuità Burnham è il candidato più attrezzato, altrimenti, suggerisce il quotidiano progressista The Guardian, si opterà per la giovane speranza Chuka Umunna, una specie di Obama britannico. Figlio di un nigeriano e della figlia di Sir Helenus Milmo QC, magistrato della Anglo-Irish High-Court, promette di essere più business-frendly e più vicino alla tradizione blairiana. L’unica nel mondo labour in grado di vincere le elezioni.
“Ed Miliband potrebbe essere sostituito da suo fratello maggiore David, l’ex-ministro degli Esteri, che molti consideravano l’erede naturale di Blair ma è stato battuto a sorpresa da Ed alle primarie del 2010 grazie al sostegno dei sindacati” sostiene invece John Kampfener, columnist del Guardian.