Gb, le elezioni “sbarcano” in tv e su Internet: primo confronto in diretta tra i candidati

Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA

Gordon Brown, David Cameron e Nick Clegg

La politica britannica “scopre” i dibattiti televisivi. Infatti la campagna elettorale per il voto di maggio vivrà il suo momento clou la sera del 15 aprile, quando i tre sfidanti alla carica di premier si sfideranno in diretta tv. Secondo i media britannici questo confronto potrebbe essere determinante nello spostamento degli ultimi voti. Per molti anni i politici del Regno Unito hanno preferito fare a meno di quella che consideravano una eccessiva spettacolarizzazione della politica.

Gordon Brown, David Cameron e Nick Clegg saranno i protagonisti di un “duello” sul piccolo schermo che durerà 90 minuti. I candidati saranno sottoposti alle domande che saranno formulate dal pubblico e poi vagliate da una giuria di giornalisti. Ogni candidato avrà un minuto a disposizione per rispondere a ciascuna domanda. Il tempo preoccupa lo staff di Brown, visto che il premier è considerato molto logorroico. Secondo le regole elaborate per questo appuntamento, saranno vietati applausi, applausi o fischi.

Il rifiuto della tv da parte dei candidati premier ha radici profonde. Alec Douglas-Home, primo ministro conservatore nel 1964, aveva rifiutato il confronto con il laburista Harold Wilson: «Se non stiamo attenti, faremo la fine del concorso “Top of the Pops”. Wilson alla fine vinse le elezioni, ma nel 1970 rifiutò a sua volta il confronto col conservatore Edward Heat, che uscì vincitore dalle urne.

“Se non stiamo attenti, sai, avremo una sorta di concorso ‘Top of the Pops'”, ha detto Alec Douglas-Home, primo ministro conservatore nel 1964, ha respinto una sfida dibattito dal laburista Harold Wilson. Mr. Wilson, che ha vinto le elezioni, solo per respingere una sfida nel 1970 da Edward Heath, che ha guidato alla vittoria i conservatori quell’anno.

Nel 1979 Margaret Thatcher disse che nelle elezioni vincono «gli argomenti e le proposte politiche, non i personaggi». La “lady di ferro” aveva rinunciato al dibattito con il laburista James Callaghan. Anche Gordon Brown è stato scettico fino all’ultimo, ma i cattivi risultati dei sondaggi, che in autunno lo davano in svantaggio del 15%, lo hanno convinto a gettarsi nell’arena televisiva.

Oltre alla televisione, le elezioni inglesi del 2010 saranno ricordate anche per l’uso massiccio di Internet: Brown ha 4 mila seguaci su Facebook, contro i 30 mila amici di Cameron.

I politici britannici hanno cercato di imparare la lezione di Barack Obama, che ha sconvolto i tradizionali canoni della campagna elettorale attraverso un utilizzo martellante del Web. Non è un caso che Cameron stia lavorando con Anita Dunn, esperta di comunicazione che è stata a capo dell’area di comunicazione della Casa Bianca. A sua volta Borwn si sta facendo aiutare da Joel Benenson, che aveva già aiutato Obama prima del dibattito con John McCain.

E alla campagna telematica stanno partecipando attivamente anche le mogli dei candidati: Sarah Brown usa Twitter con una certa maestria. Samantha Cameron ha invece pubblicato su YouTube un video in cui rivela di essere incinta: il filmato è cliccatissimo e ha dato un tocco di umanità all’immagine del marito.