Ue, niente riforma dei Trattati ma unione di bilancio a 23

BRUXELLES – Il Consiglio europeo non è riuscito a trovare l’accordo su una riforma dei Trattati a 27: la Gran Bretagna ha bloccato questa possibilità. I Paesi hanno quindi deciso un pacchetto di misure per rafforzare la disciplina sui conti pubblici che sarà oggetto di un accordo intergovernativo probabilmente a 23.

Un primo accordo è stato raggiunto per arrivare ad un'”unione di bilancio”, mettendo vincoli più stretti e puntando a un “sostanziale pareggio” come regola base dei bilanci degli Stati, che potranno sforare al massimo dello 0,5 per cento del Pil (contro l’attuale 3 per cento), ma avranno la possibilità di aggiustamenti del deficit in caso di cicli economici sfavorevoli o eccezionali circostanze economiche.

“I bilanci dei governi dovranno essere, in linea di principio, in pareggio, dice la bozza. Gli stati membri possono avere un deficit solo in seguito ad un impatto sul bilancio del ciclo economico o in caso di eccezionali circostanze economiche”.

Il presidente del Consiglio italiano Mario Monti, insieme ad altri colleghi tra cui Sarkozy, ha rivolto un appello ad Angela Merkel per estendere funzioni e ruolo del fondo salva-Stati e per non lasciar cadere l’ipotesi degli eurobond. L’introduzione del fondo permanente di salvataggio, lo European Stability Mechanism, verrà anticipata a luglio 2012, e con la possibilità di una licenza bancaria.

La bozza conclusiva spiega che l’Esm dovrebbe avere la possibilità di ricapitalizzare direttamente le banche, anche se la Germania non sembra disponibile. Sull’Esm, che secondo la bozza dovrebbe avere una capacità di 500 miliardi di euro, i leader concordano: “Il nostro obiettivo comune è che l’Esm entri in vigore a luglio 2012. L’Esm avrà la possibilità di ricapitalizzare direttamente gli istituti bancari e di avere in sè le caratteristiche necessarie di un istituto di credito”. Infine il fondo di salvataggio esistente, l’Efsf continuerebbe a operare fino a metà 2013.

Gestione cookie