ROMA – Theresa May ha concluso in lacrime il discorso in cui ha appena annunciato le sue dimissioni da Downing Street. Lascerà ufficialmente il 7 giugno: “Ho servito il Paese che amo”, rivendica prima di girarsi e di rientrare attraverso il portoncino al numero 10. Intanto, però, i cittadini del Regno Unito proprio in queste ore stanno affluendo verso i seggi elettorali per le Europee 2019, cioè stanno votando per il rinnovo del Parlamento di una Ue da cui già da due anni sono usciti unilateralmente, la cosiddetta Brexit che hanno votato in un referendum.
“E’ e sarà sempre un motivo di profondo dispiacere per me il fatto di non essere stata in grado di portare a termine la Brexit. Ho fatto del mio meglio, purtroppo non sono riuscita a farla passare malgrado ci abbia “provato tre volte”, ha detto Theresa May in un discorso in cui ha di fatto tracciato la sua eredità politica, invitando chi le succederà alla guida dei Tory e del governo a portare a termine l’uscita dall’Ue ma anche a non considerare il compromesso una parola sporca.
La premier britannica ha rivendicato quindi la politica di “un Partito Conservatore patriottico”, che nella sua visione deve continuare a mirare a “unire la nazione” e a ridurre anche le ingiustizie sociali, predicando “sicurezza, libertà e opportunità”.
La Gran Bretagna avrà un nuovo premier entro la data del recesso estivo del Parlamento, fissata secondo il calendario di Westminster per il 24 luglio. Lo hanno annunciato in una nota il presidente del Partito Conservatore e i vertici del Comitato 1922, organo esecutivo del gruppo parlamentare, fissando i tempi per l’elezione del successore di Theresa May come leader Tory e a seguire come primo ministro. (fonte Ansa)