Eurovision, Ucraina vieta l’ingresso alla cantante russa Yulia Samoilova. “Ha cantato in Crimea”

Eurovision, Ucraina vieta l'ingresso alla cantante russa Yulia Samoilova. "Ha cantato in Crimea"
Eurovision, Ucraina vieta l’ingresso alla cantante russa Yulia Samoilova. “Ha cantato in Crimea”

MOSCA  –  Alla fine, come si temeva, Kiev ha deciso di vietare l’ingresso in Ucraina per tre anni a Yulia Samoilova, la cantante pop disabile di 27 anni nominata dal ‘Primo Canale’ rappresentante della Russia all’Eurovision Song Contest, che si terrà proprio nella capitale ucraina dal 9 al 13 maggio.

Lo riferisce l’agenzia russa Tass, che cita la portavoce dell’SBU, i servizi di sicurezza ucraini. Per l’Ucraina Samoilova è “colpevole” di aver cantato in Crimea nel 2015 per celebrare l’annessione della penisola alla Russia, violando il decreto governativo ucraino che richiede ai cittadini stranieri “un permesso speciale per visitare il territorio della penisola”.

Nei giorni scorsi alla notizia di un possibile divieto di ingresso da parte di Kiev a Samailova, il presidente della Duma (la camera bassa del parlamento russo), Viaceslav Volodin, aveva dichiarato: “Il fatto che tali dichiarazioni sono state fatte prova ancora una volta che i diritti umani non significano nulla in quel Paese” (l’Ucraina, ndr).

Un atto “obbrobrioso, cinico e inumano”: così il primo vice ministro degli Esteri russo, Grigori Karasin, ha definito la decisione di Kiev di vietare l’ingresso in Ucraina alla cantante pop disabile Yulia Samoilova, rappresentante della Russia all’Eurovision.

La Russia ha annesso la penisola di Crimea (storicamente parte del territorio russo) nel 2014 con l’intervento di militari senza insegne di riconoscimento e attraverso un controverso referendum.

La scelta di Mosca di partecipare all’Eurovision è stata letta da molti osservatori come un gesto di distensione, visto che molte figure nazionaliste avevano proposto di “boicottare” l’edizione ucraina. Sulla questione è intervenuto persino il Cremlino. “E’ la scelta di un canale televisivo, non vedo alcuna provocazione”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. “Si tratta di un concorso internazionale e il Paese ospitante deve rispettare le sue regole”, ha poi ammonito Peskov.

La decisione di Kiev rischia adesso di inasprire ulteriormente i rapporti già molto tesi tra i due Paesi un tempo fratelli. Proprio in occasione delle celebrazioni per il terzo anniversario della annessione della Crimea che si sono tenute sabato 18 marzo un ricercatore dell’Università Lomonosov di Mosca ha denunciato di essere stato fermato e picchiato da alcune persone (forse agenti dell’Fsb) per aver esposto una bandiera dell’Ucraina da una finestra della Casa dello Studente, dormitorio degli universitari moscoviti.

 

Gestione cookie