Francia 2012: Sarkozy annaspa, serve un cambio di passo

PARIGI, 6 MAR – Nicolas Sarkozy adesso annaspa. I sondaggi, per qualche giorno in timida crescita, sono tornati a condannarlo, tenendolo lontano sei o sette punti dall'avversario Francois Hollande. I temi lanciati in campagna elettorale dal presidente sono sembrati incerti, molto meno incisivi di quelli del socialista, che fa piu' discutere ma e' piu' protagonista. Ora, trapela dallo staff di Sarkozy, e' ora di cambiare marcia. E di radicalizzare a destra i temi elettorali.

E' stata proprio una certa mancanza di convinzione, oltre all'esigenza di comprimere in 20 giorni un percorso che Hollande ha cominciato in ottobre, a penalizzare il presidente uscente in cerca di una riconferma sempre piu' difficile. Sarkozy si e' reso ormai conto che e' sceso in campo troppo tardi per dettare i temi del dibattito e che l'avversario e' in pista da troppo tempo prima di lui. Certo, i temi del socialista sono spesso discutibili, ma hanno il pregio di essere chiari, mentre Sarkozy e' stato costretto a comprimere in tre settimane di discorsi tutto il suo progetto. Il risultato e' che non c'e' stato alcun effetto Sarkozy sulla campagna elettorale, e che per il secondo turno le distanze sono addirittura abissali, con un vantaggio di 10 punti almeno per Hollande.

Per quanto criticate, come nel caso della proposta di tassare al 75% i redditi superiori al milione di euro, le idee di Hollande appaiono nettamente piu' incisive e fanno discutere i francesi. I temi forti del presidente, invece, come l'immigrazione, sono sembrati finora una minestra riscaldata della campagna 2007 e Sarkozy non ha fatto niente per renderli piu' aggressivi. ''L'immigrazione e' un problema'', aveva scritto la ''penna'' di Sarkozy, il superconsigliere Henri Guaino, in vista del comizio di Bordeaux. Nel discorso, Sarkozy e' stato piu' prudente: ''l'immigrazione e' una chance ma puo' diventare un problema''. Adesso, dicono nel suo quartier generale, e' ora di cambiare marcia prima che sia troppo tardi.

Uno degli snodi del dibattito e' legato a Marine Le Pen, la leader del Fronte nazionale di estrema destra alla quale mancherebbero ancora alcune decine di firme di deputati, sindaci e consiglieri per presentare la propria candidatura all'Eliseo. Se la Le Pen rientrera' in pista, la strada per Sarkozy sara' ancora piu' in salita, dal momento che l'estrema destra non sara' piu' orfana della sua leader e non sara' soprattutto piu' territorio di caccia per il presidente. I temi della sicurezza, quindi, dovranno tornare ad essere in cima all'agenda del presidente uscente. Ma senza piu' scivoloni e gaffe, come quella grottesca della Le Pen sulla carne macellata secondo le regole musulmane dell'halal che invaderebbe Parigi. Piuttosto una campagna di destra rassicurante, contro l'immigrazione clandestina ma garantista sui diritti di chi risiede sul suolo francese e rispetta le norme. Un'operazione delicata, che Nicolas Sarkozy e' costretto a portare avanti alla disperata, con meno di due mesi di tempo prima del responso delle urne.

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