Francia. Assemblea dice sì alla tassa sulle transazioni finanziarie

PARIGI – L'Assemblea nazionale francese ha approvato nella notte la tassa sulle transazioni finanziarie voluta dal governo Sarkozy. L'imposta sara' applicata per il momento solo in Francia, a partire dall'inizio di agosto, ma l'esecutivo francese spera di poterla condividere in tempi rapidi con un gruppo 'pioniere' di una decina di Paesi europei.

La misura, inserita nel progetto di assestamento di bilancio 2012, prevede l' introduzione di una tassa dello 0,1% sugli scambi azionari di societa' la cui capitalizzazione di Borsa superi il miliardo di euro, e che abbiano sede sociale in Francia.

Sara' inoltre applicata, con un tasso dieci volte inferiore (0,01%), su certi prodotti od operazioni accusati di favorire la speculazione: tra questi i Cds (Credit default swaps) detti ''a nudo'', pensati per premunire gli investitori contro i rischi di fallimento di uno Stato, il cui trading ''ad alta frequenza'' avviene con scambi sul web effettuati nel diro di nanosecondi.

Il presidente Nicolas Sarkozy ha deciso di non attendere gli altri Paesi per introdurre la tassa, in vista delle elezioni presidenziali alle quali egli e' ormai ufficialmente candidato.

''Quando la tassa europea andra' a buon fine, ovviamente essa sostituira' la tassa oggi proposta – ha spiegato il ministro dell'Economia Francois Baroin, ricordando che il gettito atteso e' di circa un miliardo di euro – ma la Francia sara' stata il primo Paese a mettere in campo questo dispositivo''.

Il progetto di direttiva europea sulle transazioni, porterebbe, alla sola Francia, un gettito di 7 miliardi di euro, secondo i calcoli di Bruxelles.

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