Il Partito socialista francese chiede una commissione d’inchiesta parlamentare sulla vicenda familiare che vede protagonista Liliane Bettencourt, la miliardaria erede de L’Oreal, e donna più ricca di Francia. La richiesta arriva dopo le scottanti rivelazioni venute alla luce a seguito della diffusione delle registrazioni private dell’anziana signora, incise segretamente dal suo maggiordomo.
Nastri che chiamano in causa anche l’attuale ministro del lavoro Eric Woerth, sospettato, insieme alla moglie, di essere coinvolto nell’evasione fiscale della Bettencourt. A questo proposito il premier, Francois Fillon, parlando ai deputati dell’Ump, il partito di destra al potere, ha detto che in questa vicenda, che si è ormai trasformata in affare di Stato, ”ognuno deve mantenere i nervi saldi”. Perche’ ”non e’ solo Woerth a essere chiamato in causa ma il governo e la maggioranza”.
Secondo il numero uno del Fisco, Philippe Parini, intervistato dal quotidiano Le Figaro, Woerth non ha mai coperto l’evasione fiscale della Bettencourt ai tempi in cui era ministro del Bilancio. Il nome dei coniugi Woerth e’ emerso dai nastri clandestini registrati dal domestico della Bettencourt tra il maggio 2009 e il maggio 2010 e resi pubblici nei giorni scorsi dal giornale on line Mediapart. Dalle registrazioni, sembra emergere che il ministro di Nicolas Sarkozy, negli anni in cui era responsabile del Bilancio (2007-2010), fosse al corrente di frodi fiscali nella gestione del patrimonio della miliardaria.
Una vicenda che vede coinvolta soprattutto sua moglie, Florence Woerth, che all’epoca era dipendente di una societa’ di gestione di fondi e incaricata di seguire proprio gli investimenti della stessa Bettencourt. Intanto potrebbe slittare l’attesissimo processo previsto inizialmente per giovedì contro l’amico della miliardaria Francois-Marie Banier, 62 anni, accusato dalla figlia della Bettencourt di aver approfittato della debolezza dell’ ultraottantenne per farsi ”regalare” un miliardo di euro, sotto forma di quadri, assicurazioni sulla vita e assegni. Una vicenda di cui si sarebbe interessato anche l’Eliseo. Martedì 29 giugno, intanto, il ministro della Giustizia, Michelle Alliot-Marie, ha detto che in tutta questa storia lo Stato ha voluto solo ”informarsi” ma assolutamente ”non immischiarsi”.