Il portavoce del governo, Luc Chatel, ha spiegato che «il divieto deve essere generale, in tutto lo spazio pubblico, perché la dignità della donna non si divide. Deve essere fatto di tutto affinché nessuno si senta stigmatizzato per la sua fede e le sue pratiche religiose».
La proposta del governo di Sarkozy si scontra con il parere del Consiglio di Stato, la più alta giurisdizione amministrativa francese, che a fine marzo aveva sostenuto che né il principio di laicità né quello della dignità della persona, possono vietare ad una donna di indossare il velo integrale, burqa o niqab, nelle strade. Una tale direttiva, avevano precisato i giuristi, «non avrebbe nessun fondamento giuridico».
Il primo ministro Fillon ha però lanciato la sfida ai giudici: «Siamo pronti a correre rischi giuridici» perché «ne vale la pena». Anche dopo essere stata votata, la legge potrebbe essere bloccata dal Consiglio Costituzionale.