Francia. L’intervento in Libia non ripaga Sarkozy, tracollo alle amministrative. Avanti Le Pen

Pubblicato il 28 Marzo 2011 - 12:28 OLTRE 6 MESI FA

Nicolas Sarkozy

PARIGI – La decisione sulla Libia e l’immediato intervento in testa alla cordata anti-Gheddafi non ripaga Nicolas Sarkozy. Dopo che da mesi i sondaggi lo bacchettano è arrivata la débacle alle cantonali, alle elezioni amministrative. E’ ormai ufficialmente a rischio per lui la conferma all’Eliseo fra 13 mesi, mentre l’opposizione socialista  si afferma, doppiando (36% a 18%) i voti della maggioranza.

Si conferma il Fronte nazionale edizione Marine Le Pen, che non riesce a far eleggere un numero consistente dei suoi ma mostra un radicamento ormai evidente nel territori. Ai risultati fortemente negativi che erano attesi, Sarkozy deve fare i conti con un nuovo sondaggio che lo indica come escluso al primo turno delle presidenziali quale che sia il competitor socialista, Martine Aubry, Dominique Strauss-Kahn o Francois Hollande. In tutti e tre i casi, al ballottaggio andrebbero socialisti e Fronte nazionale.

Le truppe dell’erede Le Pen hanno confermato l’onda ‘bleu Marine’, come viene ormai da tutti indicata in Francia l’esplosione dell’estrema destra guidata da tre mesi dalla figlia del fondatore. Il primo turno aveva regalato al Fronte una presenza in 400 cantoni, risultato straordinario. Pochi i nomi che si sono affermati, visto che contro l’estrema destra gioca il fattore ”fronte repubblicano” (la convergenza di voti contrari di destra e sinistra moderati) ma l’11 per cento anche al secondo turno apre scenari ancora tutti da decifrare. ”Il sistema è bollito – ha esultato Marine Le Pen stasera – noi abbiamo colto un’affermazione straordinaria, un voto di adesione indiscutibile”.

Quanto al campo dei grandi sconfitti, la parola d’ordine è stata quella di dichiarare ”danni limitati”. ”Non è stato il successo che la sinistra sperava – ha affermato Francois Baroin, portavoce del governo – ma il messaggio è stato recepito al 100 per 100”. ”La maggioranza arretra meno del previsto – è il parere del primo ministro Francois Fillon – il voto del Fn è un voto di protesta”.

Quanto ai socialisti, il segretario Martine Aubry ha detto che ”stasera i francesi hanno aperto la porta del cambiamento e noi possiamo entrare”. ”La nostra responsabilità è  immensa – ha aggiunto – ce la metterò tutta per tenere unita la gauche in questo progetto di una nuova Francia”. Francois Hollande, ex segretario, dichiarera’ fra qualche giorno la propria candidatura alle primarie dell’autunno, avendo colto un’importante affermazione in Correze, alla quale aveva condizionato la sua decisione in vista delle presidenziali. Quanto alle prime analisi del voto, non possono prescindere dai veleni della settimana, con il rifiuto di Sarkozy di invitare gli elettori Ump a votare socialista nel caso di duelli fra la gauche e il Fronte nazionale.

Qualcuno ci ha voluto leggere un primo messaggio di apertura al Fronte che Marine Le Pen sta sdoganando e che punta a trasformare in un partito più ”accettabile” dai moderati rispetto a quello xenofobo, razzista e apertamente negazionista guidato dal padre.