Francia. Melenchon sfida Le Pen alle elezioni legislative di giugno

PARIGI – Dopo le anticipazioni di stampa dei giorni scorsi e’ arrivata la conferma ufficiale: il leader dell’estrema sinistra francese Jean-Luc Melenchon sfidera’ in prima persona Marine Le Pen nelle elezioni legislative del giugno prossimo, nella circoscrizione del nord della Francia divenuta da qualche tempo feudo elettorale privilegiato della destra transalpina.

”Propongo la mia candidatura nell’11/a circoscrizione del Pas-de-Calais” ha annunciato Melenchon in una conferenza stampa a Henin-Beaumont, cittadina dell’ex bacino minerario settentrionale e roccaforte personale della Le Pen, che qui era arrivata in testa con oltre il 31% dei voti nel primo turno delle presidenziali.

”Esprimo il desiderio che i cittadini vogliano in maggioranza essere rappresentati all’Assemblea nazionale da qualcuno che offre come risposta alla crisi il sociale e non l’etnico”, ha aggiunto, parlando di ”battaglia omerica” tra i due schieramenti e sottolineando la dimensione ”nazionale, se non internazionale” della sua sfida.

”Si tratta di battere l’estrema destra”, ha proseguito, con un rimando alle radici operaie di questa regione, divenuta terreno fertile per la destra populista con la crisi delle miniere e dell’industria pesante. ”Marine Le Pen non e’ a casa sua qui, questo non e’ la sua terra- ha incalzato – qui siamo nel feudo della sinistra e della bandiera rossa”.

La reazione di Marine Le Pen non si e’ fatta attendere: ”Politicamente, e’ un epifenomeno. Non e’ piu’ rabbia, e’ amore. Credo che non possa vivere senza di me”, ha affermato, rinviando ogni ulteriore commento a lunedi’, quando dara’ a sua volta l’annuncio ufficiale della propria candidatura nella circoscrizione, in cui i suoi sostenitori sono gia’ pronti a lanciare la campagna elettorale. Di certo, l’esito dello scontro diretto e’ tutt’altro che scontato, tanto che alcuni commentatori politici d’Oltralpe sostengono che Melenchon questa volta abbia osato un po’ troppo, e rischi una sonora sconfitta.

”Eravamo un buon numero a volere che fosse deputato, ma bisognava trovare un luogo emblematico – commenta al quotidiano Le Monde la co-presidente del Front de gauche (Fdg), Martine Billard – e non e’ che ce ne siano cosi’ tanti in Francia”. ”Non e’ alla ricerca di una poltrona, ma di una battaglia – fa eco Roger Martelli, leader di una formazione minore oggi confluita nel Fdg – e’ coraggioso, da’ ispirazione, e forse e’ quello di cui la sinistra ha bisogno”.

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