Francia, psicodramma tra i gollisti: il segretario Ciotti apre a Le Pen, i suoi lo espellono, lui chiude la sede

di redazione esteri
Pubblicato il 12 Giugno 2024 - 17:44
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Eric Ciotti (youtube)

Il segretario dei Républicains, Eric Ciotti, ”ha fatto un patto col diavolo” aveva dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, riferendosi alla controversa (e contestatissima) apertura fatta dal segretario dei Républicains, Eric Ciotti, al Rassemblement National di Marine Le Pen, in vista delle elezioni politiche anticipate del 30 giugno e del 7 luglio.

Il partito è letteralmente deflagrato, con Ciotti che ha chiuso la sede cacciando tutti. L’ufficio politico dei Républicains, svoltosi a 500 metri dalla sede del partito chiusa d’autorità, ha deciso la sua espulsione.

L’espulsione di Ciotti è stata votata all’unanimità dall’ufficio politico dei Républicains, alla cui riunione il presidente estromesso non ha partecipato. La guida del movimento erede dei gollisti è stata affidata ad interim alla segretaria generale Annie Genevard e al capolista alle europee, François-Xavier, si legge nel comunicato ufficiale.

La situazione è letteralmente esplosa e fuggita di mano: i principali dirigenti sono in disaccordo con l’intesa elettorale del presidente Eric Ciotti con il partito di Marine Le Pen. Dopo il rifiuto di partecipare all’ufficio politico che avrebbe potuto destituirlo, Ciotti ha infatti deciso di far chiudere la sede del partito. Tutti i dipendenti hanno avuto ordine di lasciare gli uffici entro mezzogiorno: “E’ impazzito, io resto” ha dichiarato un dipendente del partito di alto livello.

Macron ha infierito sui gollist, sottolineando la differenza fra i Républicain e il Rassemblement National di Marine Le Pen, in particolare sul programma economico. “Pensate che Ciotti, con i Républicains che lo seguono, lui che spiegava che la maggioranza è troppo lassista e bisognava consolidare più rapidamente la spesa pubblica, governerà con il Rassemblement Natoinal, il cui programma è stato valutato da organismi indipendenti ad un costo di 100 miliardi di euro all’anno per i contribuenti?”.