Francia, Sarkozy convoca il vertice sui rom. Si infiammano le organizzazioni

Nicolas Sarkozy

Per la prima volta il governo francese parla ufficialmente di ‘questione rom’ in materia di sicurezza. Il presidente Nicolas Sarkozy ha annunciato stamattina che la settimana prossima all’Eliseo si terrà un vertice straordinario dedicato proprio ai ”problemi che pongono i comportamenti di alcuni nomadi e rom”, che ”farà il punto della situazione in tutto il Paese, e deciderà lo sgombero degli accampamenti in condizione irregolare”.

L’annuncio ha già suscitato forti critiche da parte delle associazioni di difesa dei diritti dell’uomo, che accusano governo e presidente di stigmatizzare un’intera comunità sulla base di un singolo fatto, gli scontri tra rom e gendarmeria avvenuti domenica scorsa nel villaggio di Saint-Aignan, nella regione della Loira.

”E’ raggelante: siamo alla designazione di un capro espiatorio dopo un fatto di cronaca” scrive in un comunicato la Lega dei diritti dell’uomo (Ldh), giudicando ”inadatta” la ”risposta securitaria” del governo a un episodio isolato, per quanto ”inaccettabile”. La verità, conclude la Ldh, è che ”la Francia non vuole i rom”, come dimostrerebbero le misure ”che impediscono loro l’accesso al mercato del lavoro, nonostante siano cittadini europei”.

”Non c’è alcun bisogno che si riuniscano, è già deciso – fa eco la portavoce dell’associazione Parada France, che lavora con i rom della regione di Parigi – non abbiamo mai visto tanti sgomberi in Ile-de-France come negli ultimi 3 mesi”.

”La Francia va male, il presidente va male. Così cerca di sviare l’opinione pubblica verso obiettivi facili” sintetizza infine il leader dell’organizzazione ‘La voce dei rom’, Saimir Mile, ”noi ci prepariamo a subire, come succede sempre durante le crisi, ma questa volta un po’ di più”.

Il governo, però, rimanda al mittente le accuse, appellandosi alla necessità di imporre a tutti, nomadi compresi, di ”rispettare le leggi della Repubblica”. Il presidente Sarkozy, ha spiegato alla stampa il portavoce dell’esecutivo Luc Chatel, ”non cerca di stigmatizzare una comunità, ma di rispondere a una problematica”, balzata su tutte le prime pagine dopo che domenica un gruppo di rom infuriati per l’uccisione di uno di loro, colpito dal proiettile di un gendarme dopo aver forzato due posti di blocco, aveva assaltato con asce e sbarre di ferro una sede della gendarmeria.

”La violenza è mutevole, si evolve – ha spiegato ancora Chatel – e il ruolo del governo è di adattarsi costantemente e controbattere ogni volta che ci sono recrudescenze, e vengono commessi atti significativi che creano insicurezza”.

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