Frattini: “Governo leale, D’Alema abbandonato dal Pse”

Come da manuale, Berlusconi e i suoi uomini, dopo avere messo il cappello su una improbabile nomina di Massimo D’Alema a ministro degli  Esteri dell’Unione europea, sulla quale avrebbero comunque avuto poco da dire (in quanto la designazione toccava ai partiti di sinistra e in quanto l’Italia anche grazie a Berlusconi, Frattini e soci, nonché Prodi e compagni, conta meno di nulla)  ora possono pontificare.

Così parla infatti il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, intervistato dal quotidiano di Torino La Stampa: «Il vincitore è Barroso, che assume il ruolo di personalità più forte al vertice europeo. Il perdente è il gruppo socialista di Schulz».

Frattini legge così le nuove nomine europee, si dice dispiaciuto per Massimo D’Alema («Siamo sempre stati leali alla sua candidatura, sarebbe stato un ottimo Mister Pesc») e spiega: «Alla fine i socialisti hanno ceduto alla richiesta britannica per aiutare un governo amico in difficoltà a pochi mesi dal voto, e lo hanno abbandonato».

Frattini osserva come da un’Europa «che si divide sempre su questioni importanti non si potesse aspettare un salto di qualità politica».

L’Ue, prosegue, ha raggiunto «un’intesa non sul massimo comun denominatore, ma su candidati sui quali nessuno potesse avere obiezioni». Precisa: «Il fatto che siano poco conosciuti e con una personalità politica non spiccata, non vuol dire che non rappresenteranno al meglio l’Europa».

Tra le priorità dell’agenda europea, Frattini mette l’Iran: «Auspichiamo che colga l’opportunità della mano tesa di Obama: una risposta convincente deve arrivare entro dicembre».

Altro scenario è l’Afghanistan dove, dice il titolare della Farnesina, la situazione fa «ben sperare». Capitolo Battisti, infine.

Al ministro della Giustizia brasiliano, Genro, che accusa l’Italia di cullare un ritorno del fascismo, Frattini ribatte: «Genro è politicamente sconfitto, ha clamorosamente sbagliato nel continuare a difendere la sua decisione sbagliata».

Nella mattinata di sabato, tornando sul tema e ripetendo le stesse cose, Frattini ha detto una cosa giusta e di  buon senso, difendendo la Ashton e implicitamente criticando la superficialità dei giornali europei.

Ha detto: “Siamo sicuramente delusi come italiani e io credo che abbia vinto il presidente Barroso che è ormai il vero uomo forte della Commissione ma anche delle istituzioni europee. Ha perso  il gruppo socialista europeo che ha presentato D’Alema, lo ha indicato e sostenuto per poi abbandonarlo ad un miglio dal traguardo”.

Frattini ha quindi ribadito la delusione dell’Italia: “il governo aveva sostenuto D’Alema fino all’ultimo giorno”.

All’osservazione se la nomina della britannica Ashton è di basso profilo, Frattini ha replicato: “Conosco la signora Ashton molto bene e questo credo sia un giudizio ingeneroso. La Ashton sarà una rappresentante competente e preparata. Il fatto che non sia molto conosciuta non vuol dire che non sia capace. Questi sono giudizi superficiali”.

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