Frattini in visita Minsk: “L’Italia sponsor della Bielorussia per l’Ue”

L’Italia come “apripista” della nuova politica di apertura avviata dall’Unione europea verso la Bielorussia. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, il primo ministro europeo in visita ufficiale in Bielorussia dal ’94, spiega così’  il senso della sua missione a Minsk nel corso della quale incontrerà, tra gli altri, il presidente della Repubblica Aleksander , considerato in occidente l’ultimo dittatore europeo. Si annuncia nel frattempo la prossima visita, prevista a novembre, del premier Berlusconi, che intanto auspica l’abolizione del no ai visti di entrata ai bielorussi nella Ue.

Dopo la decisione dell’Unione Europea di congelare fino alla fine del 2008 le sanzioni disposte in seguito alle controverse elezioni del 2006, era “logico che fosse l’Italia a fare da apripista” – ha spiegato Frattini. Il legame tra Roma e Minsk nasce infatti “dal basso” ha spiegato il capo della diplomazia italiana, “da quelle 23 mila famiglie italiane che negli anni hanno ospitato oltre 300 mila bambini bielorussi”.

Dal disastro di Cernobyl dell’86 ad oggi “intere generazioni di bambini bielorussi hanno imparato la nostra lingua”. Una visita importante dunque per quanto riguarda i rapporti con l’Unione europea, ma anche per quelli bilaterali tra Italia e Bielorussia. Scambi che riguardano sia interventi umanitari, con i soggiorni dei bambini bielorussi in Italia ma anche con un progetto del Policlinico Gemelli di Roma per formare i medici bielorussi. La Bielorussia però può essere anche una buona occasione di scambi economici, non a caso della delegazione del ministro fanno parte anche rappresentanti dell’Abi, della Simest e dell’Ance. E sarà anche l’occasione per siglare una collaborazione tecnologica con la Finmeccanica.

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