PARIGI – Un paragone fra l’ascesa del fenomeno jihadista e quella del Front National – mercoledì mattina in una trasmissione della radio RMC – ha fatto infuriare Marine Le Pen. La presidente del FN ha inondato Twitter di immagini molto cruente di prigionieri decapitati e bruciati vivi dall’Isis con l’hashtag #questoèDaesh. Nella trasmissione di prima mattina presentata da Jean-Jacques Bourdin, era ospite il politologo e specialista del mondo arabo Gilles Kepel. I due hanno paragonato i due fenomeni, Kepel ha detto che l’ascesa del jihadismo e quella del FN “sono due fenomeni che si assomigliano”. Dopo le foto di Marine Le Pen, che chiede ai responsabili la smentita immediata di queste affermazioni, centinaia di tweet di simpatizzanti del Front National hanno sostenuto la leader e attaccato con parole durissime Bourdin.
Il premier francese, Manuel Valls, ha invece duramente criticato la decisione di Marine Le Pen di pubblicare su Twitter le immagini cruente. “Foto mostruose. Marine Le Pen incendiaria del dibattito pubblico, errore politico e morale, non rispetto delle vittime…”, scrive Valls, anche lui su Twitter, con l’hashtag “FN Hors-jeu”, “Fn fuorigioco”.
La reazione della leader del Front National non si è fatta attendere. In un ennesimo cinguettio la Dama Nera tuona contro il premier socialista ricordando i suoi durissimi attacchi contro il Front National durante la recente campagna elettorale per le regionali: “Proprio lei che ha lanciato una campagna di ingiurie e violenza inaudita contro il Fn osa parlare di incendiario?”. Prima dei ballottaggi di domenica scorsa Manuel Valls disse, tra l’altro, che con il Fronte al potere ci sarebbe stato il “rischio di una guerra civile”.
Il ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha detto di aver segnalato alla polizia le immagini pubblicat da Marine Le Pen. Per Cazeneuve, l’iniziativa della leader del Front National è “spregevole, immonda, un insulto per tutte le vittime dei terroristi”. Il socialista ha poi riferito di aver segnalato il tutto alla polizia, in particolare, alla piattaforma specializzata Pharos, gestita da una dozzina di agenti.