Fuori onda furioso per Sarkozy: “Le agenzie di rating non sono neutrali”

PARIGI – “Non c’e alcun motivo per cui la Francia debba essere declassata senza che lo siano anche altri Paesi europei, a partire dal Regno Unito”: sono le parole – rigorosamente ‘off the records’ – del presidente francese Nicolas Sarkozy, che nei giorni scorsi si e’ rivolto in questi termini ai suoi fedelissimi, secondo quanto si legge oggi sul settimanale satirico Le Canard Enchaine’, sempre molto ben informato sui retroscena dell’Eliseo. Rispetto a quella di Londra, ha avvertito il capo dell’Eliseo – a cinque mesi dalle presidenziali del 2012 – “la nostra situazione economica è migliore”.

Declassare la Francia e non la Gran Bretagna ”sarebbe la prova che le agenzie di rating, di cultura anglosassone e sotto influenza americana, non sono neutre. Continuero’ a denunciarle”, ha tagliato corto il presidente.

Nei giorni scorsi, Francia e Gran Bretagna sono finite al centro di una crisi diplomatica dopo che diversi esponenti del governo transalpino – terrorizzati dalla prospettiva di un declassamento della Francia da parte di agenzie come Moody’s e Standard & Poor’s , alla vigilia della corsa all’Eliseo del 2012 – hanno detto apertamente che Londra piu’ che Parigi meriterebbe un declassamento della tripla A, la massima votazione delle agenzie di rating, che Parigi rischia di perdere da un momento all’altro.

Parole che sempre nei giorni scorsi il vicepremier britannico, Nick Clegg, nel corso di un colloquio telefonico con il premier di Parigi, Francois Fillon – che tentava di ricucire – non ha esitato a bollare come ”inaccettabili”. Lo scorso 5 dicembre, Standard & Poor’s ha piazzato il rating francese sotto ”sorveglianza negativa”, insieme a quello di altri 14 Paesi della zona euro, ed ha annunciato di voler “concludere la sua sorveglianza il prima possibile, dopo il summit europeo del 9 dicembre”.

Nonostante anche Berlino sia vicina al declassamento, la Francia rischia piu’ grosso: e’ infatti l’unico dei sei Paesi europei che godono della tripla A per il quale S&P prevede un doppio downgrade. Tanto che – sempre secondo il Canard – il presidente ha deciso di non partire per le feste natalizie.

”Per le vacanze di Natale rimarro’ a Parigi. Vedro’ molte persone e parlero’ molto”, ha detto il presidente, citato dal Canard Enchaine’. Inoltre, per lui, ”l’unico inconveniente che abbiamo rispetto agli inglesi, sono i socialisti francesi che preoccupano gli investitori”. Ma non e’ tutto.

Il capo dello Stato ha anche un’altra gatta da pelare: preparare un terzo piano di rigore, senza dire apertamente il suo nome. E’ la ‘missione impossibile’ che ha affidato a Fillon, dopo gli ultimi dati dell’Insee, l’istituto nazionale di statistica, che fotografano una Francia in recessione.

”Bisognera’ ridurre le spese a tutti i livelli”, ha riconosciuto Sarkozy, parlando con alcuni dirigenti della maggioranza. ”Il problema – ha aggiunto – e’ annunciare un terzo piano di austerita’, quando Fillon aveva detto che non ci sarebbe stato. Fa un po’ di confusione”.

Replica del diretto interessato: ”Se ho detto che non ci sarebbe stato un terzo piano di rigore, e’ stato precisamente per le indicazioni che mi sono state fornite presidente della Repubblica”, si e’ difeso il premier di Parigi, rivolgendosi al suo presidente.

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