Gb, le lacrime del vice-premier Nick Clegg: “Sono un essere umano, non un sacco per la boxe”

Nick Clegg (Foto LaPresse)

ROMA – ”Sono un essere umano, non un sacco per la boxe”. A tutto insomma c’è un limite. Nick Clegg, vice-primo ministro e leader dei Liberaldemocratici, si è lasciato andare davanti al taccuino di Jemima Khan, ricca ereditiera ”impegnata”, chiamata a dirigere un numero della rivista di sinistra New Statesman, dando fondo a tutta la sua amarezza: passare da idolo dei dibattiti televisivi preelettorali a parafulmine delle folle non è facile.

”Vedo con crescente frequenza la mia immagine presa in giro. E con maggiore violenza. Anche io ho dei sentimenti. Se uno si sveglia tutti i giorni con l’ansia di leggere i giornali rischia di diventare pazzo”, ha detto Clegg. Il leader lib-dem ha poi raccontato di piangere spesso ascoltando certa musica.

“Una delle cose che ho imparato presto è che se tu svegli ogni mattina preoccupandoti di quello che dice la stampa, diventerai sicuramente pazzo”. Clegg ha raccontato anche del proprio rapporto non molto stretto con il premier David Cameron. “Non ci trattiamo come amici e non credo sarebbe salutare se provassimo ad esserlo”.

Il vicepremier ha poi sottolineato come la sua impopolarità tra i britannici stia avendo un impatto sulla sua famiglia. ”Il mio lavoro – ha spiegato – colpisce emotivamente i miei figli. La maggiore, che ha nove anni, inizia a percepire il senso delle cose e io mi trovo a dover dare delle spiegazioni. Un giorno mi ha chiesto: ‘papà, perché gli studenti ce l’hanno con te?”’.

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