Sono pronti a scendere per le strade delle città britanniche per opporsi, anche con violenza, a quella che chiamano “la crescente islamizzazione della Gran Bretagna”. Si tratta del movimento di estrema destra che va sotto il nome English Defence League (Edl), nato dalle rovine del fallimento elettorale del British National Party, il partito xenofobo britannico.
A differenza del Bnp però, l’Edl non è interessato alla politica come, garantisce il fondatore ventisettenne Stephen Lennon, che per la prima volta parla oggi a viso scoperto sul Times. L’unico scopo dei più di 10.000 attivisti del gruppo è di proteggere il paese dalla crescente minaccia islamica.
Non è razzismo, dice Lennon al Times. Ci sono infatti, racconta il giovane, anche neri o asiatici tra gli attivisti del suo movimento. Sono quindi solo gli islamici la minaccia da combattere. Quelli che, secondo lui, vendono eroina per indebolire la società britannica e inducono ragazze britanniche tossicodipendenti alla prostituzione.
”Non abbiamo lasciato che l’Ira facesse proseliti per le strade dell’Inghilterra al tempo in cui eravamo in guerra con loro – ha detto Lennon – perché dovremmo lasciare che lo facciano ora gli estremisti islamici?” Si annunciano proteste violente, quindi, se i politici ”troppo progressisti” non ascolteranno le richieste dell’Edl, che si dice pronta a tutto pur di difendere l’identità culturale del paese.
Lennon ha già scontato un anno di reclusione per aggressione a pubblico ufficiale, è stato bandito dallo stadio di Luton, dove vive, in seguito all’incidente.
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