GB: Gordon Brown restituirà 12 mila sterline per rimborsi gonfiati

La prima vittima dello scandalo dei rimborsi spese gonfiati che ha investito i politici britannici è anche la più illustre: Gordon Brown. Il primo ministro ha accettato di restituire 12.415 sterline (13.261 euro) pari alle somme percepite indebitamente dal 2004 come stabilito dalla commissione indipendente guidata da Sir Thomas Leggs che ha fatto le pulci a Brown e ad altri 325 deputati.

Come precisato da Downing Street Brown restituirà le somma ricevuta per pagare una domestica e lavanderia (10.716 sterline oltre il limite di 2.000 sterline l’anno), spese di giardinaggio (302 sterline oltre il tetto di 1.000 sterline annue).

All’origine delle spese contestate al premier, che ha riconosciuto l’errore, il fatto che Brown ha chiesto formalmente rimborsi per le case “sbagliate”. La legge prevede infatti il rimborso delle spese per mutui e affitti oltre che per l’arredamento delle “seconde case” dei parlamentari che non risiedono a Londra.

Il problema è che Brown prima di trasferirsi al 10 di Downing Street, il 27 giugno 2007, risiedeva al numero 11 come Cancelliere dello Scacchiere dal 2006. In quel periodo Brown ha invertito lo status delle sue residenze, attribuendo la qualifica di “principale” al suo appartamento londinese (di fatto non più utilizzato) quella di “seconda” alla sua casa scozzese di Fife invertendo le bollette delle utenze.

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