Germania: i Guttenberg “conservatori cool” e quella denuncia di Lady Gaga

Il conservatorismo tedesco alla caccia di Lady Gaga? Così parrebbe, stando alle parole di Madame Guttenberg, meglio nota come la moglie di Karl-Theodor zu Guttenberg, quarantenne ministro dell’esercito. Peccato, che fino a pochi giorno fa,  fino a quando, cioè, il pettegolo Bild non sbattesse in prima pagina i lapidari commenti su Lady Gaga, la coppia Guttenberg era considerata la versione “cool” del conservatorismo alto-borghese tedesco.

Giovani, belli, spigliati, Theodor e Stephanie sembravano destinati a focalizzare ad oltranza i consensi unanimi della società tedesca, senza distinzione di partito. I tedeschi curiosi potevano misurare la loro modernità disinvolta grazie al racconto, pubblico, del loro primo incontro: alla Techno Parade di Berlino, nel simbolico epicentro, dunque, del divertimento giovanile moderno.

Era l’estate 1995 quando si incontrano sul dance-floor uno dei più importanti club techno della capitale. Mentre la musica martella, Karl-Theodor approccia Stephanie: «Esiste una possibilità che una techno lady come te possa essere trascinata in un concerto di musica classica?» (va bene giovani e moderni, ma i due vengono comunque da due antichissime famiglie tedesche di purissimo sangue blu e Stephanie è anche pronipote di Otto von Bismarck).

Da quel giorno, i Guttemberg non hanno smesso di godere, pur militando nell’austera e per niente sexy CDU, di quel miracoloso appeal originario. Un’illusione crollata infine qualche giorno fa. Tutto a causa di un libro che Stephanie ha pubblicato, “Non voltare lo sguardo”,  in cui mette a profitto una lunga esperienza in un’associazione impegnata contro gli abusi sessuali sui minori. Malgrado i nobili propositi, il libro, suo malgrado, è diventato una patata bollente politica, a causa delle osservazioni della Guttenberg sul mondo dei media e della musica pop, scomode al punto di finire sulla prima pagina del Bild.

La tesi di Stephanie Guttemberg è quella di sempre, i media corrompono la gioventù: «Oggi le bambini e i bambini crescono con cantanti pop usciti dal mainstream ma che, nonostante questo, sembrano porno star». Alla critica segue poi la elencazione. E tra i colpevoli della precoce débauche minorile compaiono i nomi di Snoop Dogg, Rihanna, Christina Aguilera, Britney Spears, e infine, con una menzione speciale, Lady Gaga.

La notizia della pubblica denuncia di Lady Gaga per corruzione morale non poteva non destare qualche commento, trattandosi della cantante più in voga del momento, nonché, secondo la ormai famosa classifica del Times, dell’artista più influente del mondo. Va da sé che la giovanissima italo-americana non ha bisogno di difese di fronte all’enormità dell’accusa e che il legame tra lei e la corruzione dei minori è intellettualmente indifendibile. Quello che è interessante in questa storia non è tanto l’accusa in sé, delle più trite, quanto la riscoperta che anche madame Guttenberg, cioè anche la conservatrice più “cool”, non si è liberata di quella visione critica della cultura pop tipica delle destre occidentali.

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