Germania. Disfatta per la Merkel, la Cdu perde il Baden-Wuerttmberg dopo 60 anni: volano i Verdi

Angela Merkel

BERLINO – E’ stata punita per il nucleare, per la Libia o forse per il poco coraggio, la ex ragazza viziata Angela Merkel, come la definì Helmut Kohl. La Cdu della cancelliera tedesca Angela Merkel ha perso uno dei suoi Land più importanti, il Baden-Wuerttemberg (Sud), dove governava da circa 60 anni, e la sua alleata nella coalizione federale – la Fdp – è uscita dal Parlamento della Renania-Palatinato (sudovest): spinti dalla protesta contro l’energia nucleare, i Verdi si sono aggiudicati le elezioni odierne in entrambe le regioni – dove formeranno alleanze con la Spd – e per la leader conservatrice il futuro diventa molto più incerto e difficile.

La Merkel ha parlato di una “sconfitta dolorosa” e di un “profondo cambiamento nel partito”. Secondo alcuni la cancelliera non può che prendersela con se stessa per questa debacle, in gran parte legata alla sua controversa politica sul nucleare, ma anche alle recenti decisioni sulla Libia. Da una parte, c’è l’astensione della coalizione al voto del Consiglio di sicurezza Onu sull’intervento militare contro il dittatore Muammar Gheddafi; dall’altra, c’è la clamorosa rapida marcia indietro sull’energia atomica.

Entrambe le decisioni, secondo l’opposizione, sono state prese per moti di ”convenienza elettorale”. E’ stata proprio la protesta contro il nucleare a contribuire di più al successo dei Verdi, oltre ogni aspettativa. Il partito guidato da Claudia Roth e Cem Oezdemir è volato al volato al 25% nel Baden-Wuerttemberg, più del doppio rispetto all’11,7% del 2006, ed è passato dal 4,6% al 15,4% nella Renania-Palatinato (secondo i primi exit poll). Risultato: nel Baden- Wuerttemberg, uno dei due Land tedeschi che conta sei voti nella Camera alta dei rappresenti regnali (il Bundesrat), i conservatori della Merkel escono dal governo dopo 59 anni: per la Cdu, che dal 2006 è potere con la Fdp, si tratta di una sconfitta storica.

Insieme alla Fdp, ha ottenuto solo il 44,1% contro il 54,9% del 2006. Allo stesso tempo, i Verdi possono formare una nuova coalizione con la Spd (che è scesa lievemente dal 25,2% del 2006 al 23,5%), avendo ottenuto insieme una maggioranza del 48,5%. In particolare, questo Land potrebbe vedere l’ascesa alla poltrona di governatore del primo esponente Verde regionale del paese, Winfried Kretschmann.

Per molti esperti, le elezioni – soprattutto quella nel Baden- Wuerttemberg – sono state un referendum sulla leadership della Merkel. Non a caso, i risultati di questi voti regionali peseranno non poco sul futuro della coalizione a Berlino. A cominciare dalla posizione del leader della Fdp, il ministro degli Esteri e vice cancelliere Guido Westerwelle, che potrebbe essere spinto alle dimissioni.

Un’eventualità questa, che costringerebbe la Merkel a un umiliante rimpasto di governo dopo l’uscita forzata dell’ex ministro della Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg per lo scandalo della tesi di dottorato copiata.  Westerwelle non si è pronunciato sul suo futuro politico, limitandosi a dare tutta la colpa al nucleare. ”E’ stato un voto sul futuro del nucleare – ha commentato a caldo -. Abbiamo capito”.

Secondo quanto ha detto il portavoce del governo, Steffen Seibert. ”La cancelliera non ha alcun piano del genere”, riferendosi al rimpasto. Per alcuni commentatori, è particolarmente sotto pressione il leader della Fdp, Guido Westerwelle, dopo che il suo partito è uscito dal Parlamento della Renania-Palatinato ed ha ottenuto solo il 5,3% (contro il 10,7% del 2006) nel Baden-Wuerttemberg. Ma potrebbe rischiare anche il ministro dell’Economia, Reiner Bruederle (Fdp), il quale alla vigilia del voto aveva ammesso – di fatto – che la politica del governo sul nucleare era condizionata proprio dalle imminenti elezioni alla luce delle proteste dei cittadini.

E poi: ”Per noi Liberali questa è una serata difficile. Abbiamo perso queste elezioni”. Anche secondo il leader della Spd, Sigmar Gabriel, ”oggi, è stata presa la decisione definitiva sulla fine dell’energia nucleare in Germania”. Una conclusione, questa, che forse la Merkel ha tratto troppo tardi. Dopo mille incertezze ed esitazioni di fronte al disastro di Fukushima, infatti, la cancelliera ha auspicato solo questa settimana un’uscita dal nucleare il prima possibile. Ma la marcia indietro non è servita a salvare la Cdu dalla débacle nel Baden-Wuerttemberg.

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