Germania, cda con le donne “più bello e colorato”: e scoppia la bufera sulle quote rosa

BERLINO – Non accenna a diminuire in Germania la polemica sulla mancanza di donne ai vertici delle aziende: dopo il ”no” della cancelliera Angela Merkel all’introduzione delle cosiddette ”quote rosa”, è scontro tra un esponente conservatore e il capo della Deutsche Bank, Josef Ackermann, secondo il quale il vertice della banca sarebbe ”più bello e pieno di colori” se avesse più donne-manager.

Nel governo, era stata la ministra del Lavoro, Ursula von der Leyen (Cdu), a proporre l’introduzione di quote minime di donne-manager ai vertici delle società, un’idea che però era stata bocciata dalla Merkel.

Da parte sua, intervistato dal quotidiano Handelsblatt la settimana scorsa, Ackermann aveva ammesso che ai vertici della prima banca tedesca le donne scarseggiano e poi aveva aggiunto, riferendosi al consiglio di amministrazione del gruppo: ”Spero che un giorno o l’altro sarà più bello e pieno di colori”, cioè quando ci saranno più donne in posizioni chiave.

La risposta della componente femminile della coalizione non si è fatta attendere e oggi, sempre dalle pagine dell’Handelsblatt, la ministra dell’Agricoltura e della Difesa dei consumatori, la conservatrice Ilse Aigner (Csu), ha commentato: ”Chi ama le cose belle e piene di colori dovrebbe andare a passeggiare in un prato fiorito o in un museo”.

Inutile la precisazione di un portavoce della Deutsche Bank, secondo il quale le parole di Ackermann sono state fraintese. Resta il fatto, che in Germania – secondo un recente studio – le donne occupano solo il 2,2% delle posizioni chiave nelle 100 principali società quotate in Borsa. E la Merkel, almeno per il momento, non vuole sentire parlare di ”quote rosa”.

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