ROMA – Proviene dagli ambienti dell’estrema destra tedesca l’uomo arrestato con l’accusa di aver assassinato alcuni giorni fa l’amministratore della Cdu del distretto della città di Kassel, Walter Luebcke, favorevole all’accoglienza dei migranti. La persona arrestata, hanno reso noto in un comunicato congiunto la polizia e la procura del Land dell’Assia, è un uomo di 45 anni, del quale per ora non è stata ancora svelata l’identità.
“L’arresto è stato compiuto sulla base delle prove raccolte dal Dna e il sospetto è già comparso davanti a un magistrato della procura di Kassel”, si legge nel comunicato, nel quale non si fa neanche cenno al possibile movente, essendo le indagini ancora in fase molto delicata. Ma alcuni media, fra cui la Frankfurter Allgemeine Zeitung e la Bild, hanno fanno sapere che l’arrestato “viene dagli ambiente della destra estrema”, senza lasciare trapelare altri dettagli.
Walter Luebke, 65 anni, una lunga militanza nel partito cristiano-democratico di Angela Merkel, fu trovato morto la mattina di lunedì 3 giugno sul balcone della sua casa di Kassel, ucciso durante la notte con un colpo di pistola di piccolo calibro sparato da distanza ravvicinata. Arma che non è stata ritrovata e che ha quindi portato gli inquirenti ad escludere da subito l’ipotesi del suicidio. Anche il movente non è stato finora ufficialmente azzardato.
Ma Luebcke aveva guidato per 10 anni il dipartimento regionale di Kassel e da amministratore impegnato sul territorio aveva dovuto gestire la dislocazione dei migranti nei centri di accoglienza durante l’autunno del 2015, quando in Germania in pochi mesi arrivarono oltre 750.000 migranti, soprattutto rifugiati siriani, afghani e iracheni. Un periodo difficile, durante il quale Luebcke era entrato in rotta di collisione con il movimento di ultra-destra Pegida.
I militanti di Pegida una volta avevano contestato un suo comizio, in cui parlava dell’accoglienza e dell’aiuto al prossimo e dei più deboli, come i migranti e rifugiati, come di un valore fondamentale del Cristianesimo. “Chi non condivide questi valori – disse in quell’occasione – può lasciare questo paese in ogni momento, se non è d’accordo. Questa è la libertà di ogni tedesco”. Dopo questa affermazione Luebcke aveva ricevuto minacce di morte anonime. Il settimanale Der Spiegel lo descrive come “un uomo pacato, in un clima politico surriscaldato”. La sua Cdu lo descrisse come uno che “non ha mai avuto paura di parlare apertamente”. (fonte Ansa)