BERLINO – Da poco meno di un mese a questa parte sono arrivati i guai per il presidente della Repubblica federale tedesca Christian Wulff. Prima è stato pizzicato dalla Bild, per aver ”ingannato” il Parlamento regionale, quando era governatore della Bassa Sassonia per 500 milioni di euro presi da lui in prestito nel 2008 da un’imprenditrice della Bassa Sassonia, moglie di un suo caro amico, Egon Geerkens.
Poi è stato scoperto che ha tentato di imbavagliare il giornale, cercando di bloccare lo scoop e ora arrivano da ogni parte pressioni perché si dimetta. Secondo quanto ricostruisce la Bbc, prima che l’articolo incriminato fosse pubblicato, Wulff “ha chiamato il direttore Kao Diekmann e ha lasciato un messaggio vocale minacciando il quotidiano di azioni legali ed esprimendo oltraggio riguardo l’intenzione di pubblicare la storia”.
La Bild spiega: “Il presidente ha provato a contattare il direttore Diekmann direttamente, ma lui si trovava in un viaggio di lavoro. Non riuscendoci, gli ha lasciato un messaggio vocale”.
Nel gennaio scorso si venne a sapere che il futuro presidente tedesco aveva viaggiato in prima classe con la moglie Bettina senza pagare l’intero biglietto aereo – scrive il tabloid – per trascorrere poi un periodo di vacanze nella villa in Florida dei Geerkens. I Verdi avanzarono un’interrogazione parlamentare nel Land di Hannover, per chiarire i rapporti fra Wulff e l’imprenditore: si chiedeva in particolare di sapere se vi fosse un rapporto di affari fra loro.
La risposta data all’aula fu negativa: ”Fra il ministro presidente Wulff e la persona nominata nell’interrogazione non c’è stato negli ultimi dieci anni nessun rapporto di affari”. E questo sarebbe appunto ”l’inganno”: perché Wulff, secondo Bild, avrebbe invece ricevuto un prestito di 500 mila euro dalla moglie dell’imprenditore, Edith, nell’ottobre 2008. Denaro utilizzato per acquistare una casa da 415 mila euro, a un tasso di interesse vantaggioso: il 4 invece del 5%. Il presidente della Repubblica respinge i dubbi del tabloid, attraverso un portavoce: all’interrogazione parlamentare fu data ”una risposta corretta”. Il prestito fu un accordo con Edith Geerkens per un mutuo dal suo patrimonio personale: niente ”affari” dunque. Nel 2010 il prestito fu ripagato attraverso un mutuo bancario, ha sostenuto ancora il portavoce, con un mutuo a un tasso minore.
Questi fatti “potrebbero essere considerati delle azioni maldestre”, scrive il Financial Times Deutschland. “Ma il loro accumulo finisce per far emergere un insieme inquietante e a poco a poco impossibile da sostenere”, aggiunge l’autorevole quotidiano economico. “La sua credibilità è messa a dura prova con tutti questi passi falsi. Un uomo che si porta dietro tutto questo non può più restare presidente”.
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