Gran Bretagna: l’outsider Clegg nei guai per i fondi neri

Nick Clegg

Era già considerato l’outsider delle prossime elezioni britanniche. In vetta ai sondaggi dopo la sfida televisiva con Brown e Cameron di una settimana fa. Nick Clegg, ribattezzato da molti l’Obama inglese, sognava di fare lo sgambetto all’establishment Uk, cristallizzato sull’eterna lotta conservatori-laburisti. Ma il leader dei liberal-democratici, dopo giorni di gloria e consenso, è costretto ora a difendersi dall’accusa di aver intascato denaro destinato alla campagna elettorale per spese personali.

Sembra che Clegg abbia ricevuto un pagamento mensile (circa 250 sterline) da parte di tre importanti imprenditori, direttamente sul suo conto bancario personale. Denaro che sarebbe stato utilizzato per pagare il mutuo della casa e altre spese personali: è quanto pubblica il quotidiano britannico Daily Telegraph.

Tutti gli imprenditori in questione – Ian Wright, Neil Sherlock e Michael Young – sono registrati come donatori del partito, e stando ai documenti citati dal quotidiano inglese avrebbero versato una somma di 250 sterline ciascuno sul conto di Clegg, che allora ricopriva il ruolo di portavoce.

Il leader dei Lib-dem ha negato che il denaro sia stato utilizzato a fini personali, ma solo per stipendiare un funzionario dell’Ufficio parlamentare del partito, ente che non disponeva di un conto corrente autonomo: «Non ho fatto nulla di sbagliato, e nei prossimi giorni pubblicherò i documenti che lo provano», ha dichiarato il candidato premier. Clegg si è finora espresso in termini molto severi in merito allo scandalo dei rimborsi parlamentari, sottolineando più volte come nessun deputato del suo partito sia stato coinvolto nello scandalo.

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