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Grecia deve a Italia 40 miliardi. Tsipras e Syriza ce li ridanno?

di Warsamé Dini Casali |26 Gennaio 2015 12:20

Grecia deve a Italia 40 miliardi. Tsipras e Syriza ce li ridanno?

ROMA – Grecia deve a italia 40 miliardi. Tsipras e Syriza ce li ridanno? L’intera Eurozona vanta un credito totale nei confronti della Grecia di 195 miliardi di euro solo per la parte di prestiti a carico direttamente dei governi: la quota italiana ammonta a una quarantina di miliardi. Con la vittoria di Alexis Tsipras, che aveva promesso in campagna elettorale il dimezzamento del debito, salgono le preoccupazioni su cosa farà davvero una volta al governo il leader della sinistra (Syriza): quei 40 miliardi di prestiti italiani li rivedremo mai?

Secondo i calcoli di Bloomberg, l’Italia è esposta verso la Grecia per circa 40 miliardi di euro, calcolando i prestiti bilaterali e le quote di partecipazione nel fondo salva-stati Esm, nella Bce e nell’Fmi. Davanti al nostro Paese ci sono solo Germania (60 miliardi) e Francia (46 miliardi): i 322 miliardi di debiti della Grecia, secondo i dati del Ministero delle Finanze greco resi pubblici alla fine del terzo trimestre 2014, sono solo per il 17% in capo a soggetti privati. Il 62% è in capo ai governi dell’Eurozona, il 10% all’Fmi e l’8% alla Bce mentre il restante 3% è custodito nella Banca centrale greca. (La Repubblica)

A dispetto dei bellicosi slogan di Tsipras, la questione verrà risolta attraverso serrate trattative tra il nuovo governo e la troika (Ue, Bce, Fmi) che ha imposto le misure draconiane sul debito, i tagli alla spesa pubblica, la leva fiscale. Ragionevolmente Atene può sperare giusto in una dilazione del debito, perché dimezzamenti o riduzioni costituirebbero un precedente non sostenibile.

Tsipras – Il leader di Syriza chiede un taglio — almeno del 50% secondo le indiscrezioni — dei 320 miliardi di esposizione della Grecia (240 sono in portafoglio alla Troika). E una ristrutturazione dell’esposizione legando rate e rimborsi alla crescita dell’economia di Atene. Tsipras chiede anche sei mesi di tempo per trovare un’intesa, cancellando l’ultimatum del 28 febbraio.

Troika – La Troika è fermamente contraria a un taglio secco del debito. Perché un secondo dopo Spagna, Portogallo, Irlanda — forse persino l’Italia — pretenderebbero lo stesso trattamento. Mentre sembra pronta a concedere una proroga di sei mesi. Un compromesso potrebbe essere una soluzione intermedia. Nessuna sforbiciata al capitale ma condizioni molto più favorevoli su tassi e durata del prestito. E ok anche a trasformarne una parte in bond legati al Pil. (Ettore Livini, La Repubblica)

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