Elezioni amministrative in Grecia, Papandreou sta vincendo la sfida

Il premier greco Giorgio Papandreou appare in grado di vincere la rischiosa sfida che aveva lanciato agli elettori. In base ai primi dati ufficiali e alle proiezioni in mano al partito socialista Pasok quest’ultimo appare infatti capace di ottenere un vantaggio percentuale sul principale partito di opposizione Nuova Democrazia (ND, centrodestra) scongiurando così lo spettro di nuove elezioni politiche ventilato dal premier in caso di sconfitta.

Ma le prime indicazioni suggeriscono anche una forte crescita del Partito comunista (Kke) che guida la rivolta contro l’austerity. ”Scongiurate le elezioni anticipate” titola questa sera sul suo sito web il quotidiano socialista To Vima citando ”dati in mano al Pasok”.

Al quartier generale del partito socialista, dove Papandreou parlerà più tardi questa sera, 7 novembre, si respira un clima di ottimismo e si parla di un vantaggio del 4-5% su ND.

In mancanza di exit poll, annullati da tutte le tv per motivi economici, gli ultimi sondaggi ora pubblicati e i primi dati ufficiali (circa 7% delle schede contate) suggeriscono una vittoria del Pasok nella regione cruciale dell’Attica, in Peloponneso e a Creta. Nella Macedonia centrale, altra regione chiave, e nei principali comuni di Atene e Salonicco la sconfitta prevista sarebbe meno cocente del temuto.

Nessuno dei candidati, eccetto a Creta, sembra tuttavia in grado di passare al primo turno e andranno quindi verosimilmente al ballottaggio il 14 novembre.

Papandreou aveva di nuovo oggi invitato i greci a votare per una ”stabile gestione del Paese”, durante elezioni amministrative divenute un referendum nazionale sulla politica del governo per uscire dalla crisi.

In dichiarazioni subito dopo aver espresso il suo voto, il premier aveva detto che quello odierno ”è un giorno di decisioni importanti” sia perché si materializzerà la riforma amministrativa sia perché si ”decide su una stabile gestione del Paese, una stabilità di cui abbiamo bisogno per continuare i talora difficili cambiamenti”.

Il premier aveva avvertito nei giorni scorsi che se il popolo non gli avesse confermato la fiducia in questo scrutinio per eleggere sindaci e governatori regionali, egli avrebbe indetto elezioni politiche anticipate.

Dopo un anno di governo segnato dal pericolo di bancarotta e da una forte opposizione sociale ai tagli a salari e pensioni, Papandreou ha espresso oggi la convinzione che ”tutti insieme possiamo vincere la battaglia” per uscire dalla crisi e scongiurare il sottosviluppo.

L’opposizione di centrodestra (ND) ha criticato duramente la gestione della crisi da parte del premier chiedendo agli elettori di dare un segnale di protesta con il voto di oggi. L’opposizione di sinistra, e soprattutto i comunisti hanno invitato i Greci a ”punire” sia il Pasok che ND rompendo il bipolarismo di fatto che paralizza il Paese.

Quasi dieci milioni di elettori sono stati chiamati alle urne per eleggere, nel quadro di un’importante riforma amministrativa, sindaci e consiglieri di 325 comuni, invece dei 1.034 prima esistenti, e i governatori di 13 super regioni che sostituiscono le preesistenti 57 province.

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