Grecia, il governo barcolla: due deputati lasciano, salta la maggioranza

ATENE, 3 NOV – Il governo greco ha perso la maggioranza che aveva sinora in Parlamento con 152 deputati su 300. Lo ha reso noto nella mattinata di giovedì la Tv statale Net riferendo che altri due deputati del Pasok, il partito al governo del premier George Papandreou, sono usciti dal partito riducendo il numero dei parlamentari socialisti a 150 su 300.

Un deputato del partito di governo greco, il Pasok, ha quindi chiesto al premier di “dimettersi”, mentre secondo la tv pubblica Net, sono due gli onorevoli che domani non voteranno la fiducia.

E oggi Atene ha fatto sapere di disporre di liquidità solo fino a metà dicembre.

Gli sviluppi della situazione politica in Grecia si stanno facendo travolgenti: mentre si allontana la prospettiva di un referendum, contrastato anche dal ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, si comincia a porre il problema della permanenza al suo posto del premier Papandreou, che ha convocato una riunione d’emergenza del Consiglio dei Ministri per la mattina del 3 novembre.

Secondo le ultime informazioni, i parlamentari del Pasok, il partito al governo, stanno raccogliendo firme per una convocazione urgente del gruppo parlamentare del partito. Il ministro dello Sviluppo Agricolo, Costas Scandalidis, ha chiesto l’immediata convocazione del gruppo parlamentare del Pasok: ”Se si riunisce il gruppo parlamentare – ha detto Scandalidis – non ha senso il voto di fiducia al governo” previsto per domani notte.

”Il Paese sta attraversando un momento difficile”, ha detto Michalis Chrisochoidis, ministro dello Sviluppo Economico. ”L’unità è d’obbligo. Ora bisogna approvare con urgenza l’accordo raggiunto con il vertice europeo. Tutti devono ora assumersi le proprie responsabilità ”.

Intanto Antonis Samaras, il leader di Nea Dimocratia – il principale partito dell’opposizione in Grecia, di centro-destra – ha in sostanza aperto la campagna elettorale e chiesto al governo attuale ”di andarsene prima possibile perché è pericoloso per il popolo greco e per il suo futuro”.

”Nemmeno i parlamentari del suo partito lo vogliono più”, ha detto Samaras riferendosi al premier socialista Giorgio Papandreou al quale ha ribadito la necessità di fare ricorso alle elezioni anticipate ”per passare dal caos di Papandreou alla stabilità democratica”. Parlando del nuovo pacchetto di aiuti economici alla Grecia, deciso dal Vertice europeo del 27 ottobre, Samaras ha detto che ”oggi è tutto all’aria. Il governo ha prima raggiunto un accordo che poche ore dopo ha annullato”, ed ha concluso definendo Papandreou ”un avventuriero” ed il referendum da lui proposto come ”qualcosa che divideà’ il popolo greco”.

Ieri, 2 novembre, la Grecia  ha anche annunciato il cambiamento di tutti i suoi vertici militari, nel pieno di una crisi economico-politica che potrebbe portare alla caduta del governo dopo la decisione a sorpresa di indire un referendum sul piano di salvataggio europeo del Paese.

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