ATENE – Alexis Tsipras requisisce tutti i soldi degli enti pubblici: andranno alla Banca centrale greca, che così potrà superare la crisi di liquidità che sta attraversando e onorare le prossime scadenze del suo debito.
La misura arriva dopo che sono stati vani i tentativi dell’esecutivo guidato da Tsipras di convincere Regioni, Comuni ed enti previdenziali a contribuire volontariamente al salvataggio delle casse del Paese. Visto lo scarso successo del tentativo di convincerli con le buone il governo è passato ad un decreto legge.
Non è la prima volta che il governo greco attinge a questi fondi. Già il predecessore di Tsipras, Antonis Samaras, aveva attinto a questi fondi in momenti difficili. In questo caso, però, la situazione è ancora più critica, e si ventila anche l’ipotesi di “contributi” da parte delle aziende quotate in Borsa che sono partecipate dallo Stato.
Obiettivo dell’esecutivo è trovare almeno un paio di miliardi, in modo da poter pagare stipendi e pensioni e rimborsare i prestiti del Fondo Monetario Internazionale, circa 800 milioni di euro.