Grecia: Merkel vede compromesso, Tsipras fiducioso. Bce alza liquidità emergenza

Grecia, Merkel vede compromesso possibile. Tsipras "fiducioso"
Grecia, Merkel vede compromesso possibile. Tsipras “fiducioso” (foto LaPresse)

ROMA – Un compromesso alla fine si troverà. Non è moltissimo ma basta questa mezza frase di Angela Merkel, unita a un provvedimento tecnico della Bce, per aprire un filo di speranza sull’esito delle trattative sulla crisi greca. Il tempo stringe visto che il prossimo eurogruppo è fissato per lunedì 16 e le distanze, a detta di tutti i partecipanti alle riunioni, sono ancora rilevanti. Ma un minimo di margine di manovra c’è: a patto di scegliere con cura, più che la sostanza, i termini dell’accordo.

Intanto, nel pomeriggio di giovedì 12 febbraio la Bce ha alzato a 65 miliardi, dai 59,5 precedenti, le disponibilità di liquidità di emergenza a favore della Grecia tramite il meccanismo ‘ELA’ (Emergency Liquidity Assistance che viene concesso alle banche con problemi di liquidità ma solvibili). Si tratta, spiegano da Francoforte, di una misura concessa per un periodo “brevissimo” ma che intanto dà un minimo di ossigeno alle banche.

Ma a tenere banco sono soprattutto le parole di Angela Merkel secondo cui l’Unione “cerca sempre il compromesso, questo è il suo successo. La Germania è pronta ma va detto che la credibilità dell’Ue dipende dal rispetto delle regole e dall’essere affidabili”. Timida apertura ma comunque apertura per una Merkel che resta in finestra e fa capire che l’accordo potrà arrivare e verosimilmente arriverà all’ultimo istante: “Vedremo quali proposte farà Atene, saranno discusse all’eurogruppo lunedì quindi abbiamo ancora qualche giorno”.

Decisamente più duro il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann secondo cui “la Grecia avrà ancora bisogno di aiuti, ma questo può essere dato solo se gli accordi sono rispettati. Un ulteriore taglio del debito non aiuterebbe molto a cambiare la situazione di liquidità” di Atene.

Per ora, in ogni caso, la soluzione comune è ancora lontana. Anche se Tsipras continua a dirsi ottimista: “Sono molto fiducioso che tutti insieme possiamo trovare una soluzione reciprocamente accettabile per sanare ferite l’austerità, affrontare la crisi umanitaria nell’Unione Europea e riportare l’Europa sulla strada della crescita e della coesione sociale”.

Alla fine il compromesso si giocherà sulle parole. Servirà sia un prestito ponte sia un allungamento dei termini di restituzione del debito. A patto di non chiamarle esattamente per quello che sono, altrimenti i diretti interessati (Merkel sulla prima parte, Tsipras sulla seconda) finiranno per mettersi di traverso.

 

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