ATENE – La Grecia minaccia l’Unione Europea: “Se ci mollate vi affoghiamo di profughi e jihadisti”. Parole che arrivano in una giornata già tesa tra Ue e Grecia da parte del ministro della Difesa Panos Kammenos. E sono parole che rischiano di mettere la pietra tombale su una riunione dell’Eurogruppo, quella di lunedì pomeriggio, su cui le speranze di riuscita sono già al lumicino.
La Grecia, dopo il no europeo al piano, al momento è senza aiuti. E Kammenos, il populista di destra, l’alleato “eterodosso” di Alexis Tsipras punta la Ue con quello che non è un semplice attacco politico, è una vera e propria minaccia.
“Se l’Europa ci abbandona nella crisi, la sommergeremo di migranti, e tanto peggio per Berlino se in mezzo a quella marea umana di milioni di profughi economici si mescoleranno anche jihadisti dello Stato islamico”.
Per Kammenos è una pura e semplice difesa. Perché, spiega,
“Se ci dànno un colpo, noi risponderemo dando un colpo a loro. Se ci lasciano cadere, allora distribuiremo ai migranti venuti da ovunque documenti validi per circolare nell’Europa delle frontiere aperte di Schengen (di cui la Grecia fa parte, ndr) e così quella marea umana potrà andare senza problemi a Berlino”.
Parole inquietanti perché arrivano dal ministro di uno dei paesi fondamentali, insieme all’Italia, nella gestione della questione migranti. Kammenos però rincara la dose:
“Non sarà poi affar nostro se l’Europa, una volta che abbia adottato una posizione intransigente contro la Grecia sulla questione del debito, si troverà ad affrontare una eventuale realtà spiacevole, cioè il fatto che alla marea umana di milioni di migranti extracomunitari che si rovescerà su Berlino si possano mescolare terroristi dell’Isis”.
Il tutto arriva in un giorno già nero con l’accordo tra Grecia e Europa che sembra lontanissimo e con le Borse in rosso nonostante proprio oggi sia formalmente partito il Quantitative easing, ovvero il piano straordinario della Bce che prevede un massiccio acquisto di titoli di Stato.
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