Grecia. Saltano i colloqui sul lavoro tra governo e Troika

Pubblicato il 31 Gennaio 2012 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – E' stata cancellata all'ultimo momento stamani la riunione in programma fra il ministro del Lavoro greco Giorgos Koutroumanis e i rappresentanti della troika (Fmi, Ue e Bce) per cercare una soluzione alla questione che riguarda i tre punti sui quali insistono i rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia: le modifiche al contratto nazionale del lavoro, la riduzione dello stipendio minimo garantito e l'abolizione della 13.ma e della 14.ma mensilita' nel settore privato.

La decisione di annullare la riunione e di spostarla probabilmente a giovedi' e' venuta la scorsa notte dopo che fra la troika e i rappresentanti del governo greco non si era ancora trovato un accordo di massima.

Secondo informazioni giornalistiche, il ministro avrebbe dovuto ripetere ai suoi interlocutori che adottare misure di questo genere significherebbe solo creare ulteriore recessione.

"Siamo disposti a parlare soltanto dei costi che non riguardano il lavoro", ha dichiarato alla Tv privata Skai il presidente della Gsee, il potente sindacato che raggruppa i lavoratori del settore privato, Giannis Papagopoulos, riferendosi alle trattative in corso.

"La miscela delle misure economiche che ci propongono – ha aggiunto – non ci porta da nessuna parte. C'e' l'ossessione che non viene attuata come si deve la logica del Memorandum. Quando scadra' l'accordo collettivo di lavoro – ha concluso – parleremo del congelamento dei stipendi".

"Non e' che i ricatti e gli ordini della troika – si e' chiesto da parte sua Vassilis Korkidis, presidente della Confederazione Generale dei Commercianti ellenici (Esee) parlando anch'egli alla Tv skai – mirano ad altri obiettivi come, per esempio, trovare acquirenti per le banche oppure per le imprese a partecipazione statale?".

"La riduzione dei costi non lavorativi e' a favore di tutti noi", ha aggiunto Korkidis secondo cui "chi ha il coraggio, vada in Parlamento a votare a favore di una legge che riduce il costo del lavoro".