Guerriglia Londra, Cameron, sì alla "tolleranza zero"

LONDRA, 14 AGO – Come Rudy Giuliani a New York negli anni novanta, David Cameron punta alla tolleranza zero contro i teppisti, per evitare il ripetersi della settimana di fuoco che ha sconvolto Londra e le principali citta' inglesi. Non solo: il premier britannico non esclude ''uno Stato 'tata' '' con misure volte ad ''aiutare a rafforzare le famiglie'' in difficolta' o allo sbando, stimate in circa 100mila in Gran Bretagna.

In una lunga intervista al conservatore The Sunday Telegraph, Cameron illustra le grandi linee del programma di ampio respiro che il governo britannico intende avviare ora per evitare il ripetersi degli scontri dei giorni scorsi.

Poche ore dopo avere assunto come consulente per Scotland Yard il super poliziotto americano Bill Bratton, ex capo della polizia di New York e Los Angeles, Cameron spiega: ''Parlero' sempre di piu' (di tolleranza zero) perche' ci credo davvero. Non abbiamo parlato abbastanza questo linguaggio, ma il messaggio sta passando, ed e' una porta aperta che dobbiamo spalancare''. Lo stesso discorso vale per la teoria della finestra rotta, cara a Giuliani e a Bratton.

Ma ironia della sorte, su The Mail on Sunday Bratton scrive oggi di non avere mai amato l'espressione tolleranza zero, a suo avviso coniata dall'ex ministro dell'interno laburista Jack Straw, ''perche' implica che si possa risolvere totalmente un problema, e non esiste. Non si eliminera' il crimine o i disordini sociali, ma si possono ridurre in maniera significativa''.

I londinesi, spiega Cameron, hanno capito immediatamente la teoria della finestra rotta: ''Sanno benissimo, in base alla loro esperienza, che lasciando una finestra rotta il negozio viene rapinato di nuovo. Se non cancellate i graffiti sulla pensilina della fermata dell'autobus, la situazione continuera' a peggiorare''.

Che il governo voglia rendere la vita sempre piu' difficile ai teppisti, lo conferma al Sunday Times Iain Duncan Smith, responsabile per il welfare in seno al governo Cameron ed incaricato dal premier, insieme al ministro dell'interno Theresa May, di coordinare l'azione contro le gang.

Duncan Smith non esclude l'avvio di una sorta di politica delle molestie: con funzionari che ogni giorno vanno a controllare a casa dei teppisti se hanno pagato tasse e multe, il canone televisivo, o se la loro patente e' ancora valida. Al minimo sgarro, anche una cartaccia gettata per la strada, il teppista finira' in tribunale, a meno che accetti di cambiar vita. Nell'intervista al Telegraph, il premier britannico promette anche una serie di misure positive, per ricostituire quelle circa 100mila famiglie 'scoppiate' o inesistenti, spesso senza la figura del padre, e da molti indicate tra le cause principali degli scontri, con giovani e giovanissimi per le strade a qualsiasi ora del giorno.

Per Cameron, non ci sono bambini che nascono cattivi, ma qualcuno deve tracciare le frontiere da non superare, se i genitori non sono in grado di farlo. Senza entrare nei dettagli, il premier spiega che ''dobbiamo rimboccarci le maniche, e non avere paura di essere definiti 'uno Stato che fa la tata' ''. Non si placano, infine, le tensioni tra governo e polizia. Sir Hugh Orde, presidente dell'associazione dei capi della polizia ed uno dei candidati di spicco per il posto di capo di Scotland Yard, critica con durezza la scelta di Bratton. ''Non sono sicuro di voler imparare come gestire le gang da un'area dell'America dove ce ne sono 400. A me pare che se ne hai 400, allora non sei stato efficace a combatterle'', spiega polemicamente all'Independent on Sunday.

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