Immigrati, Barrot non sta zitto: “L’Italia spieghi entro due mesi se respinge chi ha diritto all’asilo”. Almunia: “Parlo, a chi deve chiedere il permesso?”

Pubblicato il 2 Settembre 2009 - 15:13 OLTRE 6 MESI FA

TO160709EST_0271Jacques Barrot è vicepresidente della Commissione europea, al momento dunque non risulta nell’elenco di portavoce e Commissari cui l’Italia ha intimato di tacere su “ogni tema”, pena il blocco da parte di Roma della stessa Unione. Forse però, dopo quel che ha detto, Barrot rischia l’inclusione nella lista dei tacitandi. Ecco le parole di Barrot: “Nulla si oppone al respingimento degli immigrati irregolari, nella misura in cui ci sono accordi di riammissione con i paesi di origine e non venga messa a rischio la vita degli immigrati”. L’Italia tutti questi accordi non li ha. Ma il cuore del problema non è qui.

Continua Barrot “Diversa è però la situazione dei rifugiati e i chiarimenti all’Italia riguardano proprio la possibilità che, tra coloro che vengono respinti, vi siano anche delle persone che hanno il diritto di chiedere asilo. Su questo l’Italia dovrà rispondere entro due mesi”. Con tutta evidenza Barrot ignora che i suoi argomenti sono simili a quelli usati dalle opposizioni in Italia. Il suo dubbio che l’Italia respinga alla grossa, senza accertare l’eventuale diritto all’asilo, è il dubbio sbandierato anche dall’opposizione al governo e alla linea Bossi-Berlusconi. Quindi, a rigore e a logica della richiesta italiana, anche Barrot doveva tacere e non fare un favore all’opposizione interna italiana. Era stato chiesto, poche ore prima che Barrot parlasse, anche dal ministro degli Esteri Frattini. Barrot non deve aver sentito o non deve aver dato peso e credibilità alla richiesta. Insomma, se i portavoce tacciano, l’Europa parla e parla una lingua che non piace, disturba e contraddice il governo di Roma.

Joaquin Almunia, commissario per gli affari economici dell’Unione non solo ha trasgredito all’ordine venuto da Roma, non solo ha parlato ma ci ha messo sopra il carico dell’ironia: “A quale presidente dovrei chiedere il permesso di parlare…parlare in chiaro, anche in italiano”.