Intercettazioni, l’Osce insiste: “Nostro dovere intervenire”

Dunja Mijatovic

L’Osce rispedisce al mittente le critiche ricevute dal governo italiano a proposito di una presunta “inopportunità” delle critiche mosse alla legge sulle intercettazioni.

Nella giornata di martedì 15 giugno, infatti,  l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa aveva chiesto al governo di ritirare o qunatomeno modificare profondamente il disegno di legge  sulle intercettazioni provocando reazioni risentite da parte dell’esecutivo. Mercoledì 16 l’Osce è tornata sull’argomento precisando che è “normale e consueto” che l’istituzione faccia sentire la sua voce nei processi parlamentari, ma sottolineando anche che “naturalmente il Parlamento italiano è sovrano e indipendente”.

Ad affermarlo è stato Roland Bless, vice della responsabile per la libertà dei media Dunja Mijatovic che il giorno precedente aveva criticato in un comunicato il ddl. “Noi – ha spiegato Bless – non abbiamo autorità, ma il Parlamento deve sapere che questa legge, se passa, non è in ottemperanza con gli standard Osce”. Secondo il rappresentante dell’Osce, è “normale e consueto che il nostro Ufficio si intrometta nel dibattito parlamentare” degli stati membri, fra cui anche l’Italia. Bless ha respinto anche i timori di una “collisione con il Parlamento italiano, che è naturalmente sovrano e indipendente”.

Il responsabile ha anche indicato che ogni anno l’Osce si pronuncia in circa 60 casi e che “non c’é nulla di singolare che l’abbia fatto con l’Italia, non è uno specifico italiano”, ha detto. Fra l’altro, l’Osce si è pronunciata di recente anche in vicende legislative in Irlanda, Francia e Spagna. All’obbiezione, spesso mossa, sul diritto alla privacy degli individui, Bless ha detto che “nostro compito è verificare che i media siano messi in grado di svolgere il loro lavoro” e che per la tutela della privacy “ci sono altre istanze”. Ha rimandato peraltro a una sentenza della corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo secondo cui è lecito che le personalità pubbliche vengano maggiormente osservate delle altre.

Gestione cookie