Lombardia. Avviata la sperimentazione del Numero Unico di Emergenza europeo

E’ iniziata da Varese oggi pomeriggio la sperimentazione del Numero Unico di Emergenza europeo, il 112, in Italia. Il progetto – tenuto a battesimo dal ministro dell’Interno Roberto Maroni assieme al governatore Roberto Formigoni – è finanziato per 1,4 milioni di euro dalla Regione Lombardia.

In pratica, secondo quanto previsto dalle direttive europee, componendo il 112 sia da telefono fisso sia da cellulare si può chiedere l’intervento di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e 118, con possibilità di allertare anche protezione civile e polizie locali. Sarà la centrale operativa a smistare la richiesta al terminale adeguato.

Un passaggio che, secondo quanto spiegato oggi a Varese, non sarà evidente al cittadino. Tra le particolarità della sperimentazione – avviata nei distretti telefonici 0331 e 0332, comprendenti anche pochi centri delle province di Milano e di Como – la capacità del sistema di localizzare automaticamente il chiamante e di offrire assistenza in più lingue e ai disabili, come peraltro richiesto dall’ Europa.

Si tratta di un “centralino laico” per il fatto che dall’altra parte del telefono ci sono dei volontari e non personale di un particolare corpo. Nel frattempo restano in funzione i tradizionali numeri di emergenza, che saranno sostituiti solo gradualmente se la sperimentazione di sei mesi avrà esito positivo, e potrà dunque essere estesa ad altre province.

Alla presentazione di oggi, avvenuta nella sede della provincia di Varese, erano presenti con Maroni anche il capo della polizia Antonio Manganelli e il comandante generale dell’ Arma dei carabinieri Leonardo Gallitelli.

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