Jozsef Szajer: campione della famiglia in Ungheria, in gay bang a Bruxelles il deputato di Orban

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 2 Dicembre 2020 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA
Jozsef Szajer: campione della famiglia in Ungheria, in gay bang a Bruxelles il deputato di Orban

Jozsef Szajer: campione della famiglia in Ungheria, in gay bang a Bruxelles il deputato di Orban (Foto Ansa)

Jozsef Szajer campione della famiglia, quella tradizionale s’intende, l’unica e sola famiglia uomo-donna.

E difensore militante dei valori tradizionali, insidiati tra l’altro da propaganda gay e libertaria. In Ungheria questo era e questo è Jozsef Szajer. Oltre che uomo molto vicino al leader Orban. A Bruxelles invece…

25 uomini e omoni e un deputato in fila.

Bruxelles, Rue de Pierre, in un locale neanche tanto appartato c’è una festa, anzi un festone, volendo si può dire anche festino. Dentro son 25, tutti uomini. Secondo il linguaggio degli amanti del genere si tratta di gay bang, neologismo che può essere tradotto così: ammucchiata o trenino omosessuale. La polizia non entra per reprimere gusti e intrattenimento ma perché tutto è regolarmente senza mascherina e ovviamente senza distanziamento. Insomma i 25 se ne fregano delle norme anti Covid, per loro altre sono le priorità.

Polizia entra, identifica e allora risulta evidente e documentato che tra i 25 c’è un parlamentare europeo. Non proprio uno qualsiasi. E’ Jozsef Szajer, un intimo (in senso politico, non quello della festa, meglio precisare) del leader ungherese Orban. E fin qui, imbarazzo sì ma non son certo i leader e i partiti di appartenenza i responsabili della vita privata dei singoli politici.

Però il nostro parlamentare europeo che viene da Budapest a Budapest si è fatto una carriera, una reputazione e una base di ampio consenso parlando e agendo da un pulpito preciso. Il pulpito del fermate l’ideologia del peccato che corrode la Famiglia e la Nazione, il pulpito del fermiamo l’invasione straniera e l’invasione gay

Gratta gratta, l’anti gay infervorato…

Gratta gratta l’anti gay infervorato, gratta gratta neanche tanto l’inflessibile vigilante custode dell’unica unione possibile quella uomo-donna perché l’unica voluta da dio e spesso trovi un gay pieno e pure bugiardo. Bugiardo non verso se stesso ma verso il prossimo, il pubblico.

Se del caso, l’elettorato. Succede spesso, è quasi un classico. Il sedicente nemico, l’auto dichiarato sterminatore dei corrotti non di rado vive di maxi tangenti. Succede soprattutto quando si tratta di Dio, Patria e Famiglia scritti e propagandati con la maiuscola.

Non di rado i campioni della triade, i soldati della civiltà cristiana, i generali dell’esercito dei normali e puri la patria se la vendono e la famiglia una e sola loro la fanno trina. Una ufficiale per gli elettori o gli amici o il pubblico. L’altra magari con la classica amante. E la terza, quella in fondo la più vera, in trasferta, in un trenino a Bruxelles.