Re Juan Carlos: “Mi dispiace, ho sbagliato”. La Spagna lo perdonerà?

Pubblicato il 19 Aprile 2012 - 01:59 OLTRE 6 MESI FA

Re Juan Carlos a caccia di elefanti

Spagna Juan Carlos di Borbone, 74 anni, sono arrivate. Poggiato alle sue stampelle per un anca fratturata, con sguardo carico di pentimento e volto contrito ha parlato ai microfoni della tv pubblica Tve. Juan Carlos ha così chiesto scusa per la “frivola” battuta di caccia all’elefante in Botswana. Ma le scuse forse stavolta non saranno sufficienti. Nonostante il premier Mariano Rajoy lo definisca “il miglior ambasciatore del paese”, i quotidiani spagnoli danno voce ai cittadini stanchi e ne chiedono l’abdicazione.

La furia dei “sudditi” spagnoli non sarà facile da placare. La vacanza del re Juan Carlos è costata 35 mila euro, lo stipendio annuo di due operai spagnoli, sempre che con la disoccupazione dilagante i due ipotetici operai non facciano parte dei 1.250 licenziati ogni giorno. E se il re provasse a giustificarsi spiegando che la vacanza non è stata lui a pagarla, la situazione non migliorerebbe.

Già, perché il safari del re è stato pagato dal milionario siriano Mohamed Eyad Kayali, vicino alla famiglia saudita. Un regalo che arriva proprio mentre il real genero Inaki Urdangarin è accusato di corruzione e di appropriazione di 15 milioni di euro del denaro pubblico. Un brutto affare aggravato dal fatto che Urdangarin, secondo la stampa spagnola, in tre mail del 2007 si sarebbe vantato dell’appoggio del re Juan Carlos in alcune iniziative fra sport e affari.

Come in ogni fiaba reale che si rispetti, non manca nemmeno una misteriosa “principessa”. Che Juan Carlos, 74 anni, fosse un latin lover non sembra essere un segreto, ma forse ora la presenza della bella duchessa tedesca Corinna di Sayn-Wittgenstein, 47 anni, alla battuta di caccia non fa che aggravare la posizione di un re che appare ormai in declino.

E tra crisi, vacanze pagate da, se non losche, opache figure e presentimenti dell’ennesima infedeltà alla sua regina, la posizione di Juan Carlos sembra compromessa. Una voce allora inizia a risuonare nel “reame”: che il re decida di abdicare il trono a favore del figlio Felipe, 44 anni, mentre la sinistra repubblicana già chiede con forza un cambio di sistema ed il passaggio alla Terza Repubblica. Se il Partido Popular del premier Mariano Rajoy ha detto che ”il popolo spagnolo aspettava e auspicava” le scuse del re, il Psoe ha sottolineato che Juan Carlos ”ha fatto bene a scusarsi”. L’entusiasmo, alle reali scuse, del quotidiano monarchico Abc stona allora con clima generale: “‘Così la Corona parla al suo popolo, con una naturalezza disarmante”.

E mentre Abc rincara scrivendo che “il Re è tornato più Re che mai, guardando negli occhi gli spagnoli”, il quotidiano El Mundo ricorda sul suo sito online che “i re abdicano”: “Il Re ha reso un grande servizio a questo paese per diversi decenni. Dopo la figuraccia in Botswana, ha chiesto scusa, e ha fatto bene. Ma ora quello che deve fare è cedere la corona a Felipe VI se vuole che la Spagna continui ad essere una monarchia nei prossimi decenni”. Il Re sarà anche tornato, dopo le e pubbliche scuse, ma forse presto sarà costretto a cedere trono e corona per il bene del suo regno.