BRUXELLES – Mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi riferisce in Senato in vista del Consiglio Ue di giovedì, chiedendo di fatto all’Europa di non avere paura dei cambiamenti, in Europa si registra l’avvicendamento alla guida della Commissione Ue. Con 423 voti a favore, 209 contrari e 67 astensioni, il Parlamento europeo in sessione plenaria ha dato infatti il via libera alla nuova Commissione guidata dal lussemburghese Jean-Claude Juncker, che potrà quindi insediarsi puntualmente alla scadenza di quello uscente presieduto da Josè Manuel Barroso, all’inizio di novembre.
Juncker ha parlato anche del piano d’investimenti da 300 miliardi che caratterizza il suo programma, per il quale si sono spesi in particolare Italia e Francia. All’Europarlamento ha annunciato che il piano sarà presentato al consiglio europeo prima di Natale. Originariamente si era impegnato a presentarlo entro i primi tre mesi dall’avvio del nuovo esecutivo (cioè entro fine gennaio).
L’attenzione di Bruxelles verso l’Italia resta intanto elevata, con la lente sulla Legge di Stabilità 2015, che a dire il vero è ancora in attesa di ufficializzazione: partirà in giornata la lettera indirizzata a Roma, in cui la Commissione europea chiederà chiarimenti sulla Finanziaria 2015 e metterà in guardia il governo contro il rischio di violare le regole europee.
Juncker ha presentato poi la sua nuova Commissione al Parlamento e ha ricordato le difficoltà per ottenere che i governi proponessero un minimo sufficiente di candidate donne nella sua nuova squadra: “E’ ridicolo che ci siano solo 9 donne su 28 commissari“. Nel suo discorso, il nuovo presidente ha sottolineato come i paletti finanziari non siano gli unici da preservare nel Vecchio continente: la Ue “deve avere anche un’altra tripla A, quella sociale, altrettanto importante di quella economica”.
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