LAMPEDUSA – Enrico Letta a Lampedusa chiede scusa per “le inadempienze” dell’Italia di fronte ad una “tragedia immane mai accaduta nel Mediterraneo” e annuncia la discussione dell’eventuale depenalizzazione del reato di clandestinità (legge Bossi-Fini) e funerali di Stato per le vittime del naufragio del 3 ottobre.
Il presidente del Consiglio è andato in visita all’isola siciliana mercoledì mattina insieme al presidente della Commissione europea, José Manuel Barrosso, alla commissaria europea per gli affari interni, Cecilia Malmstrom, e al ministro degli Interni, Angelino Alfano. La delegazione è stata accolta dalle contestazioni dei lampedusani: “Vergogna”, “assassini”, si sono sentiti gridare.
Barroso, Letta, alfano e Malmstrom hanno visitato il Centro di identificazione ed espulsione, dove, ha detto il premier, “ho visto sofferenze e dolore”. Letta ha ringraziato Barroso e Malmstrom per “aver accettato l’invito del governo a vedere in prima persona il dramma che si sta vivendo qui”, ha spiegato che il prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre discuterà del tema immigrazione” e ha ribadito che “l’Italia farà la sua parte, ma questo è un dramma europeo”.
Nella parte italiana rientra anche la revisione della legge Bossi-Fini. Già nel Consiglio dei ministri di mercoledì pomeriggio, ha detto Letta, si deciderà “un intervento importante sul tema dei Enrico Letta a Lampedusa: e un’altrettanto importante collocazione di risorse sui minori”. “Su una eventuale revisione della Bossi-Fini ci sarà una discussione nel Governo e nel Parlamento per trovare soluzione migliori. Al Governo ci sarà un confronto tra forze politiche che hanno avuto in passato posizioni diverse su questi temi”. Dopo la visita a Lampedusa “torniamo nelle nostre sedi istituzionali in grado di operare conoscendo le necessità e priorità assolute”.