Liberté…ma de ché? Ecco come Sarko e Carlà zittiscono la stampa

Nicolas Sarkozy e Carla Bruni

La stampa viene messa a tacere dai politici. E non solo in Italia.

Facendo un bilancio dell’ultimo anno,  Nicolas Sarkozy e Carlà Bruni sembrano volersi aggiudicare il primato di trionfatori della censura. Libero ha ripercorso le principali tappe del difficile rapporto fra l’Eliseo e i giornalisti.

La sera del 22 giugno le guardie del corpo di Nicolas Sarkozy schiaffeggiano un giornalista della troupe di France 3 che cercava di riprendere la scena dell’arresto di un giovane di Courneve che si era permesso di insultare il presidente.

Un altra manifestazione di allergia alla stampa scomoda è avvenuta lo scorso aprile, quando sul Journal du Dimanche viene pubblicata la notizia delle presunte corna della “primiere dame” ai danni di Sarko. Gossip, pettegolezzo, provocazione? Comunque si andata, la notizia è costata cara ai due giornalisti responsabili del pezzo che hanno misteriosamente perso il lavoro.

E ancora, nell’agosto 2005, quando al fianco dell’alllora ministro Sarkozy sedeva la bella Cécilia, venne licenziato Alain Genestar, il direttore di Paris Match, per aver messo in copertina la sua ex moglie insieme a Richard Attias. In questo caso il pettegolezzo era più che fondato, visto che Attias è diventato successivamente suo marito.

Nicolas Sarkozy insieme all'ex moglie Cécilia

Ma anche Carlà non è da meno. Il 18 maggio scorso è stato dato in pasto alla rete un video realizzato dal regista francese Thomas Cazals che metteva in luce alcuni aspetti frivoli di Carlina, come amava chiamarla l’Avvocato Agnelli. Risultato? Il documentario dal titolo “In the tube con Carla” è stato rimosso nel giro di pochi giorni. Tempo sufficiente, però, per numerosi clic e varie segnalazioni nei siti nazionali e internazionali. Tanto che qualche traccia pare sia rimasta su Youtube.

Intanto è notizia di oggi l’inesorabile l’erosione di consensi per Nicolas Sarkozy. Il presidente francese gode della fiducia di appena il 26 per cento del campione interpellato, toccando il punto più basso dalla sua elezione all’Eliseo. E menomale che a giudicare è il barometro politico di Le Figaro-Tns/Sofres. L’avesse pubblicato un sito minore, sarebbe già scomparso dalla rete, come per magia. Pouvoir magique.

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