Lifeline nelle acque di Malta, ma non a terra. E i migranti? Non c’è accordo in Europa sulla spartizione

Lifeline nelle acque di Malta, ma non a terra. E i migranti? Non c'è accordo in Europa sulla spartizione
Lifeline nelle acque di Malta, ma non a terra. E i migranti? Non c’è accordo in Europa sulla spartizione (Foto Ansa)

LA VALLETTA – Dopo sei giorni di navigazione in mare aperto la nave della ong Lifeline ha avuto il permesso di entrare nelle acque maltesi, per ripararsi quanto meno dalle onde alte e dalle cattive condizioni meteo. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Lo ha annunciato la stessa organizzazione non governativa via Twitter.

Uno sblocco arrivato dopo che, all’alba di mercoledì 27 giugno, dal capitano della nave capitano Carl Peter Reisch era partito un disperato appello: “Ancora nessun permesso per entrare a Malta. Siamo bloccati con quasi 250 persone a bordo da 5 giorni perché nessuno ci offre un rifugio sicuro. Molte persone hanno già bisogno di cure mediche intensive”.

Secondo la ong sarebbe stato il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ad avere impedito finora alla Germania di partecipare all’accordo e accogliere una quota dei 234 migranti della nave Lifeline. E’ quanto sostiene Axel Steier, portavoce di Lifeline. Il ministro dell’Interno tedesco Seehofer “agisce come una versione tedesca del collega italiano Salvini e rende il governo tedesco complice della mancata assistenza a persone in pericolo”, ha tuonato Steier in un comunicato. “Se la situazione a bordo della nave subirà un’escalation a causa delle condizioni di sfinimento e debolezza delle persone a bordo, e del peggioramento del tempo, Seehofer ne avrà piena responsabilità”. 

Una posizione, quella tedesca, diversa da quella di altri sei Paesi Ue (Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Malta e Irlanda) che hanno dato la propria disponibilità ad accogliere ciascuno una quota di migranti. Malta infatti aveva annunciato l’intenzione di aprire il porto solo una volta chiarito quali Paesi avrebbero poi ospitato i naufraghi. In giornata, lo sblocco della situazione, che ha permesso al premier maltese, Joseph Musquat, di dare il via libera all’ingresso della Lifeline nelle acque territoriali de La Valletta.

Sulle discordanze all’interno dell’Unione europea ha parlato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che alla Camera dei deputati ha ribadito l’inadeguatezza del trattato di Dublino: “Va superato perché non ci sono più dubbi che sia inadeguato a gestire flussi migratori”, ha detto, sottolineando che solo il “7%” dei migranti in arrivo sono rifugiati.

Intanto un nuovo attacco alle ong attive nel Mediterraneo è arrivato dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli (M5s). “Ci sono due Ong che navigano in maniera illegale. Battono bandiera olandese ma l’Olanda non le riconosce e navigano con una nave da diporto che potrebbe portare 50 persone trasportandone più di 200. Sono irresponsabili, non soccorritori”. Il ministro ha sottolineato che la Guardia costiera italiana ha rispettato le convenzioni internazionali e che negli anni ha salvato “un milione di vite umane”.

 

 

 

 

 

 

 

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